Regia di Gavin Hood vedi scheda film
Visto il film senza averlo scelto e senza aver letto il libro, non ne sono rimasto deluso, e neppure entusiasta. Il regista segue pazientemente (probabilmente rimanendo fedele all'incedere del libro - ho letto alcune opere di Orson Scott Card, tra i quali ho apprezzato moltissimo "I Ribelli Di Treason" e li ho trovati tutti molto "lenti" e un po' ampollosi nello stile di scrittura) l'"educazione alla guerra" del giovane Ender, ragazzino dall'aspetto fisico insignificante ma dalla mente acuta e riflessi prontissimi. Il giovane, ammesso presso la scuola che dovrebbe formare i combattenti nell'eterna guerra contro i Formik - razza aliena che in passato scatenò un attacco contro il pianeta terra - migliora gradualmente le proprie capacità fisiche e strategiche e ne guadagna in popolarità, riuscendo a farsi accettare come capo dai suoi coetanei e vincendo le simulazioni belliche nelle quali è chiamato a misurarsi, fino all'ultimo "gioco", l'esito del quale indurrà il giovane ad interrogarsi sulle conseguenze dell'uso delle proprie capacità.
La conclusione sembra un po' frettolosa: in ritardo, e quasi improvvisamente, il protagonista comprende motivazioni e prospettive del nemico, e alla luce delle considerazioni etiche maturate, orienta le proprie successive azioni. L'aspetto della crescita morale del personaggio mi sembra eccessivamente compressa in secondo piano; lo spessore del film ne risente non poco. Una forte tematica è la crescente difficoltà di distinzione tra una finzione sempre più simile alla realtà (giochi sempre più realistici e complessi), ed una realtà sempre più vicina ad una finzione (del nemico interessano solo le capacità belliche, non le motivazioni, le necessità, la cultura). Chi (video)gioca da sempre è ormai in grado di scindere i due piani; chi - molto giovane - si avvicina a tale intrattenimento, sarà altrettanto in grado di farlo ?
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