Regia di Joseph Kosinski vedi scheda film
https://www.youtube.com/watch?v=Bi3FaoaWCYE
Si può dire che, con me, questo film giocasse in casa; ed è per questo (e per pochissime altre ragioni) che raggiunge la sufficienza.
Sul versante visivo (ecco una di tali ragioni) nulla da eccepire: talune scenografie (in particolare quelle relative alla domus dei protagonisti, sospesa in un vero e proprio angolo di paradiso… come poter dar torto al protagonista ed al suo desiderio di rimanere lì, incastrato fra la terra e la volta dell’universo), e la fotografia (del premio Oscar C.Miranda) ad esse connessa, sono indubbiamente fascinose…
E assai buono è, nel complesso, lo scenario da post tragedia nucleare mondiale (che io apprezzo sempre in uno sci-fi; ecco perché Oblivion giocava in casa).
Ma il problema è che Oblivion è un film dove talune immagini e la “potente” colonna sonora (e qui esauriamo il ventaglio di note positive) si fanno carico di trasmettere tutto quello che altre immagini - quelle con cui la storia prende forma e si rivela - non dicono.
T.Cruise - sempre più “copia” di sé stesso action movie dopo action movie - non regala più sorprese (in senso negativo, come positivo) ed il cast di contorno si adegua.
Per di più l’intreccio si dipana fra molte piccole-grandi incongruenze (sono così tante che mi viene la depressione solo a provare a ripensarci per poi indicarne almeno una; è meglio glissare e “obliare”) e pochi sussulti, anche per uno (come me) che la trama l’aveva solo sbirciata solo a suo tempo (in occasione dell’uscita del film) e non più oltre (altrimenti sarebbe stata ancora più prevedibile di quanto non sia stata già così, adesso).
E ciò (ovvero il fatto dei “pochi sussulti”) si deve soprattutto ad un difetto (a proposito di “copie”) già eccepito da molti altri utenti (che, nondimeno, non mi posso esimere dal sottolineare anch’io).
Il deficit totale di originalità (per non dire “drag & drop” bello e buono).
Quasi tutto - è chiaro - sta nel sapere di cosa si stia parlando (cioè, nella possibilità di cogliere certi indizi che facciano comprendere se gli autori hanno effettivamente deciso di battere strade già tracciate, oppure no). Perché si considerino pure omaggi quelli a Il pianeta delle scimmie (quando un frammento scenografico incornicia ciò che rimane della Statua della Libertà) e The Island (relativamente ad uno specifico duello…) e passi la “scopiazzatura” di pellicole vuoi intramontabili - tanto da non potersene (volenti o nolenti) prescindere (2001: Odissea..., Blade Runner, Matrix…) – vuoi “tramontabilissime” (Independence Day, emulato nel… e qui mi fermo), ma è uno specifico film a fare la differenza; un film per cui chi l’avesse visto non potrebbe (e, in effetti, mi pare che, leggendo gli altri commenti, così sia stato) più godersi questo Oblivion.
Si tratta del recente (per giunta) Moon e fortuna vuole (a quanto pare, visto il successo riscosso da Oblivion) che siano stati in pochi a “gustarselo” (quello sì, pacificamente).
Anzi, si può dire che il successo/giudizio positivo dell’uno sia inversamente proporzionale a quello dell'altro.
Ma non solo.
Pure nella citazioni “verbali” Oblivion difetta in originalità (ho ben impressa, ad es., la frase pronunciata da J.Harper/Cruise “Si può avere nostalgia di un luogo dove non sei mai stato?” perchè mi è suonata subito ben più che familiare dato che, così, affermava Ernesto Guevara da giovane – G.García Bernal - nello stupendo I diari della motocicletta in una delle tante scene ispirate del film: “È possibile avere nostalgia di un mondo che non hai mai conosciuto?”).
Risultato - in definitiva - non così deprecabile… ma adrenalina, commozione, pathos, entusiasmo… sono emozioni che dimorano altrove (diciamo… negli “originali”!).
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