Regia di Luigi Di Gianni vedi scheda film
La vita e le opere di Carlo Gesualdo da Venosa, principe e compositore vissuto fra il sedicesimo e il diciassettesimo secolo.
Appunti per un film sull’India (1968), Appunti per un’Orestiade africana (1970): i primi riferimenti che saltano in mente alla lettura del titolo di quest’opera rimandano a nientemeno che Pier Paolo Pasolini; sicuramente Luigi Di Gianni, pressochè suo coetaneo, non ha la medesima verve polemica, né ha interesse a sfoggiarla, ma in quanto a gusto per l’affabulazione e visione ciclica della Storia, madre di ogni genere di insegnamento, dimostra qui di trovarsi sullo stesso piano dell’autore della Trilogia della vita. Il vero ispiratore sul piano formale ed estetico è però Luciano Emmer, o meglio i suoi lavori in documentario spesso firmati in coppia con Enrico Gras; i voli pindarici di Emmer sulle tele di pittori più o meno noti somigliano da vicino a quelli che Di Gianni mette qui in scena basandosi sulle composizioni di Carlo Gesualdo da Venosa (1566-1613), sugli aneddoti che lo riguardano e sui luoghi in cui il ‘principe dei musici’ visse. Il mediometraggio – 52 minuti di durata – scritto dallo stesso regista vede la partecipazione fra gli altri anche di Roberto Herlitzka, Milena Vukotic e Peppe Barra, oltre che di alcuni importanti musicologi che aiutano lo spettatore a comprendere l’alto valore delle composizioni del principe. 6,5/10.
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