Regia di Marco Pontecorvo vedi scheda film
Due amiche, Claudia e Silvia, studiano e vivono insieme; un giorno la prima svela alla seconda la maniera in cui si procura facilmente denaro: con una webcam nella sua cameretta, spogliandosi per facoltosi erotomani. Silvia tentenna, poi si cimenta nel 'sesso virtuale' anche lei. Ma, essendo più fragile, dimentica la prima regola del 'lavoro': non incontrare mai di persona i propri clienti.
Film per la televisione, sponda Rai, che appartiene alla miniserie intitolata Mai per amore, quattro puntate in tutto di cui questa è la seconda. Marco Pontecorvo viene chiamato dietro la macchina da presa (per il primo episodio c'era Liliana Cavani, per il terzo è la volta di Margarethe Von Trotta e nel quarto ci sarà ancora Pontecorvo) e gli viene affidata una sceneggiatura di Andrea Purgatori da un soggetto di Roberto Tiraboschi e Angelo Pasquini; il tema centrale del lavoro, come di tutta la serie, è la violenza sulle donne. La realtà virtuale, in particolare, viene qui affrontata: il sesso via web, il voyeurismo di internet e le nuove forme di prostituzione che ne derivano sono gli argomenti centrali della questione, ma vengono trattati con approssimazione degna della destinazione, cioè il piccolo schermo, che compete all'opera; quantomeno si possono apprezzare le interpretazioni delle due protagoniste, Carolina Crescentini e Francesca Inaudi, con un ruolo marginale riservato a Roberto Citran. Cento minuti di trama imbastita in maniera lineare e prevedibile, con una confezione prettamente televisiva e un lieto fine inevitabile, per quanto forse un po' stiracchiato; per Pontecorvo, figlio di Gillo, si tratta della prima regia tv. 3,5/10.
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