Regia di Marco Pontecorvo vedi scheda film
Il secondo episodio di questo ciclo dedicato alle donne è quanto di più superficiale possa aspettarsi il pubblico: lo scottante argomento di cui intende trattare - spogliarsi in rete a pagamento - viene di fatto abbandonato a metà racconto, che così diventa un inerme e moralistico prodotto televisivo a uso, consumo e difesa di un certo tipo di famiglia. Non si azzarda alcun discorso socio-culturale, cioè se questo atto possa essere definito come una forma di prostituzione, al pari di quella più drammaticamente diffusa; neppure vengono cercati e/o approfonditi i motivi per i quali si arriva a questa scelta, semplificando il problema nella ricerca di denaro facile (comoda soluzione a fini narrativi, ma di certo non l'unica). La realtà (fin troppo) documentata dai mass-media è molto più complessa, legata a una crisi che investe l'intera scala di valori e(ste)tici su cui è basata la società contemporanea; ma ciò non viene preso minimamente in considerazione. Il difetto principale di questo prodotto - come spesso accade - sta appunto nel trattamento della materia, dove si riscontra un più che palese disinteresse per la rete (parola ambigua per definizione) di amicizie e parenti entro cui si muovono le due protagoniste, comunque bravissime: Carolina Crescentini e Francesca Inaudi. È soltanto grazie a loro se risulta quantomeno credibile una vicenda fin troppo schematica ed edulcorata per coinvolgere appieno.
La sua prova attoriale è veramente buona.
Mostra un notevole impegno.
Sufficiente.
Si vede poco, comunque bravo.
Sufficiente.
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