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Mai per amore. Ragazze in web

Regia di Marco Pontecorvo vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su Mai per amore. Ragazze in web

di maghella
4 stelle

Secondo film della serie per la tv “Mai per amore”, veramente deludente. La storia di Claudia, una bella ragazza venticinquenne, studentessa svogliata di psicologia, ha trovato il sistema per far soldi facilmente, spogliandosi davanti alla web-cam del suo pc per un sito di spogliarelli a pagamento.

Dopo una disavventura con un cliente troppo invadente (situazione di aggressione appena approcciata nella trama, subito abbandonata nel nulla della storia) Claudia accetta l'invito di andare a vivere a casa di Silvia, una sua conoscente, studentessa anche lei in archittettura, molto ricca ma con problemi di rapporti con il padre (che non si vede mai....ma serve per il “finalone sorpresone”).

 

Nasce un'amicizia importante tra le due ragazze, e quando Silvia scopre come Claudia guadagna i soldi, anche lei si approccia al nuovo mezzo, improvvisandosi ballerina a pagamento.

Fino a qui la storia, pur con parecchie difficoltà, riesce comunque ad essere accettabile, anche perché la Crescentini e la Inaudi sono brave, anche troppo per il copione che si ritrovano in mano.

 

Il pasticcio narrativo arriva con il voler mettere troppa carne al fuoco: Claudia che da semplice accompagnatrice (escort come si dice oggi), “scavalla” a “zoccola” (scusate il termine, ma per essere chiari), accettando l'invito di un importante uomo d'affari che in maniera esplicita le fa capire che se paga molto non è per una semplice cena.

Silvia, una volta capito il genere di “scavallamento” dell'amica, indignatissima la caccia fuori di casa (eh, cosa vogliono dire le cattive compagnie), e per disfarsi anche della figura prepotente (e ancora invisibile) del padre, le viene in mente, niente po' po' di meno che chiedergli una buona uscita di 500 milioni di euro per sparire dalla sua vita (bella dgnità davvero, andare a fare la commessa? La barrista? Cambiare casa?...no! Ricca mi ci hai fatto nascere, e ricca devo rimanere).

 

Claudia intanto vive la sua storia d'amore con il ricco e attempato (ma affascinante...figurarsi) uomo d'affari, che le fa fare il “dooppio scavallamento”, proponendole di lasciare gli spogliarelli in web, e di andare a vivere in un appartamentino super lussuoso, dove lui può andarequando vuole.

Finalmente l'amore?....La mamma di Claudia (che per inciso pulisce i cessi negli alberghi, tanto per rendere più patetico il tutto), anche lei indignatissima, leva anatemi sulla figlia “scavallata”, truccata da mignottona, e finalmente le molla un bel ceffone.

 

Qui il film è diventato un bel po' minestrone, intanto compaiono e scompaiono personaggi, tipo: il fidanzato di Silvia, un amico innamorato (ma sfigato) di Claudia, l'aggressore iniziale, addirittura ad un certo punto Claudia sembra aver nostalgia per la vita tranquilla e spensierata da spogliarellista sul web...ma sì, in fondo era meno coinvolgente, più divertente, se poi si faceva insieme alla propria amica....e, ops...il film prende una piega improvvisa, quella dei vecchi film con Nazzari, arriva il figlio della colpa, inatteso, non voluto, mai pensato...e qui i cattivi fanno i cattivi: l'amante non la vuole più e la caccia fuori di casa, dandole un indirizzo dove andare ad abortire.

I buoni diventano più buoni: Claudia tira fuori tutto il sentimento materno e combattivo, no!l'aborto no! (ma con chi credeva di stare?).

L'amica ritorna ad essere amica: Silvia scopre che l'amante di Claudia è (udite udite) SUO PADRE, il super cattivone da sempre. Ma i colpi di scena (a questo punto sempre più scontati) non mancano sul finalone: per salutare l'amico sfigato innamorato, Claudia viene investita da un motorino (quando si dice la provvidenza), perde il bambino della colpa (di che poi?), Silvia con un gesto nobile e dignitoso fa una partaccia al babbo (che pare non farci tanto caso, anzi...si è levato di torno due lagne: la figlia e l'amante)...e finalmente tutti vissero felici e contenti, Claudia uscendo dall'ospedale con una gamba ingessata ma un figlio in meno...e forse un fidanzato in più (sfigato...ma finalmente l'amore sincero). Insomma un pasticcio di film, fatto per ragazzini, con temi anche attuali e importanti, ma trattati alla maniera del vecchio fotoromanzo.

 

Ribadisco comunque la bravura della Crescentini e della Inaudi, se al loro posto ci fossero state altre attrici, il risultato sarebbe stato ancora più deludente.

 

 

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