Regia di Alessandro Blasetti vedi scheda film
Il tormentone Loren associato al micidiale brano non può non far uscire dai gangheri il povero Mastroianni. Naturalmente si sorride per le numerose beffe di cui è vittima l'ingenuo tapino. La maliziosa birba, il padre e la famiglia intera, infatti, son scaltri imbroglioncelli e lesti borsaioli ma, naturalmente, di buon cuore; prima che le cose possano però risistemarsi ed i due protagonisti comprendere a fondo la natura dei loro sentimenti, incapperanno in diverse traversie. L'operazione non poteva fallire: poveracci che si arrabattano in maneggi vari da pochi spiccioli mantenendo comunque un candore ed una dignità quasi signorile nelle loro dimesse vesti da arruffoni suscitano sempre incondizionata simpatia, come in questo caso. I bei tipini, sostenuti da un un ritmo disinvolto, conducono in porto la pellicola sollevando il sipario sul più risaputo dei finali, ma di sicuro effetto.
Ilare per la nonchalance con cui veste, distintamente, i panni del nobile mariolo.
Strapazzato, si scompone in assai poco sofisticate reazioni plebee tutte da gustare. E' una vittima perfetta.
Meno sguaiata ed eccessiva che in altre occasioni. E la coppia funziona.
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