Regia di Paul Andrew Williams vedi scheda film
Bambini (con genitori divorziati), anziani buffi, malati terminali: volendo essere cattivi, Williams non ci risparmia alcuna categoria tipicamente ricattatoria per garantire lo spargimento di lacrime con la sua commedia agrodolce. Se l’esile opera regge un’ora e mezza di durata è merito degli interpreti, in primis del burbero, tenerissimo Terence Stamp, pensionato che per la vita ha l’entusiasmo di Ebenezer Scrooge e giudica disdicevole l’idea di divertirsi. Tutt’altra pasta la fragilissima e vivace consorte Vanessa Redgrave, afflitta dal cancro ma inguaribilmente giuliva, che sfoga la sua passione per il canto in un malandato coro per anziani diretto dalla maestrina Gemma Arterton. Alla morte di lei, il vedovo si rinchiude nel silenzio della solitudine, che la pervicace e vezzosa Arterton sfonderà a suon di catartiche sessioni di canto. Poche pretese per un film dai binari usuratissimi, che porta lo spettatore, senza fatica, dritto all’esibizione finale: in mezzo, infatti, c’è spazio anche per la classica competizione impomatata dove la corale di pensionati c’entra come i cavoli a merenda, ma inevitabilmente conquista la platea. Tanti buoni sentimenti e un eccesso di zelo zuccherino da parte di Arterton e Redgrave sono compensati dalla performance cocciuta e coriacea di Stamp, ma difficilmente si perdonano i numeri musicali con gli adorabili vecchietti abbigliati come rockstar per intonare Let’s Talk About Sex! delle Salt-n-Pepa.
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