Regia di Jonathan Glazer vedi scheda film
Esperimento alieno fallito, condotto da una forma di vita esogena al Pianeta Terra, pertanto estranea agli umani sentimenti. Sulla scia di Specie mortale e Space vampires, una bellissima extraterrestre se ne va in giro -spogliandosi facilmente- a caccia di uomini in cerca di occasionali accoppiamenti.
Da una astronave, in prossimità della Terra, prende avvio una missione aliena a danno della popolazione maschile del pianeta. Scozia: due entità extraterrestri, un supervisore ed il suo complice, rinvengono un corpo femminile privo di vita dal quale -mutando abbigliamento e identità, e spostandosi con un furgone- l'aliena principale (Scarlett Johansson) si mette alla ricerca di esseri umani, che attira chiedendo indicazioni stradali ad occasionali passanti, mentre si muove lungo le affollate strade di Glasgow.
"Tuh tuh... a, ahhh ah fhh shh. Da da da, vh vh vh. Dahh. Nah, nah nah naash. Fa fah...fare. Film, filmare, filmati. Gonna, donna. Inverno, interno..." (Prologo)
Buio. In un orizzonte di tenebre, un puntino luminoso si va facendo sempre più ampio sino ad invadere completamente lo schermo di una luce abbagliante. Indefinibili nella sostanza, due sagome perse nello spazio si congiungono dando vita ad una meccanica penetrazione. La formazione di un occhio -specchio dell'anima- anticipa una nuova nascita: una forma di vita aliena, che assume sembianze terrestri. E che sembianze: quelle di Scarlett Johansson, bellezza fatale che attira, con le sue nudità, ignare vittime maschili. Ma a che scopo? Qual è il fine? Trascende l'umana ragione. Non sapremo mai, cioè, quali siano le reali intenzioni di questa specie aliena: annullamento dell'esistenza sul Pianeta Terra o, forse e più probabilmente, un esperimento scientifico simile a quelli portati avanti dall'essere umano nei confronti delle forme di vita ritenute inferiori. Questa incertezza narrativa di fondo, mai chiarita, rende decisamente enigmatico Under the skin.
Film solo vagamente ispirato dal romanzo omonimo di Michel Faber, che molto deve anche allo Space vampires di Tobe Hooper -ma in parte anche a Specie mortale di Donaldson- nella scelta di raccontare la storia di una aliena -anche nuda, in sensuale movimento- che dopo avere assunto fattezze umane estremamente attraenti (là Mathilda May, qui la somigliante Scarlett Johansson) opera occultamente, e con ignare ma pericolose finalità, sulla Terra. Visivamente accattivante, immersa in un clima di incertezza costante, la terza e ad oggi ultima regia dell'inglese Jonathan Glazer ci propone una triste umanità, gelidamente filtrata attraverso l'occhio impersonale di una forma di vita aliena, e confinata in un contesto ambientale decadente e sconsolante (la fredda, grigia, umida e piovosa Scozia). In questo universo di umana prevedibilità, ma anche di elevati e nobili sentimenti altruisti, la forma di vita esogena non resta indifferente, quando attraverso lo specchio (nella significativa sequenza in cui si guarda, completamente nuda, per la prima volta con sembianze umane e femminili), prende coscienza della nuova identità sino a calare (o salire?) moralmente allo stesso livello della specie sotto esame. La bella colonna sonora contribuisce a valorizzare le suggestive riprese in campo lungo, nelle quali -perduta nello spazio, nel tempo e nell'incertezza di una nuova identità- la bella aliena si muove, similmente a una formica, attraverso lunghi e isolati sentieri, che attraversano sterminati campi incolti o dispersivi boschi dagli alberi sempreverdi, animati e agitati da un vento costante.
Particolare, affascinante e meritevole di una seconda visione (per cogliere particolari e dettagli fondamentali nello sviluppo della sceneggiatura), Under the skin resta sicuramente impresso, grazie alla personale regia e alla mutevole e ambigua interpretazione della bravissima Scarlett Johansson.
"L'uomo era andato incontro ad altri mondi e ad altre civiltà senza aver esplorato il suo labirinto di passaggi oscuri e camere segrete, e senza trovare ciò che sta dietro le porte che egli stesso ha sigillato." (Stanislaw Lem)
F.P. 01/01/2020 - Versione visionata in lingua italiana (durata: 108'16")
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta