Regia di Jonathan Glazer vedi scheda film
Partiamo dall'elemento più positivo di questo film: finalmente gli alieni hanno il loro riscatto! Descritti da sempre con tentacoli, zampe, grigi o verdi, hanno, qui, le fattezze di Scarlett Johansson, chiamali scemi. 'Fanculo a Godzilla! Detto questo, immaginatevi un (pessimo) puntatone di "Ai Confini Della Realtà", superiore ai cento minuti, con la stessa colonna sonora, in pratica, e con personaggi che sembrano usciti da un film di Ken Loach, aggiungete un po' di erotismo di maniera, tanta, tantissima presunzione, e avrete un'idea vaga di questo lavoro di Glazer, uno davvero mediocre. Che altro aggiungere, Scarlett è una mantide religiosa aliena capitata, chissà perché, in Scozia, proprio la Scozia che c'immaginiamo tutti, piovosa, nebbiosa, fredda, Scarlett va a zonzo su un furgone, irretisce sfigati di periferia, li porta nel suo covo dove iniziano orripilanti sequenze di "video art" in cui questi poveri figuri ignudi sbavanti dietro al suo culo, vengono inghiottiti da una melma nera che poi, boh, chissenefrega, fino a quando incoccia in un deforme terrestre che le apre gli occhi e diventa buona (e bona), fino a voler copulare per il gusto del copulare, ma si accorge che la vagina (giuro) ha dei problemi. Insomma, è un film sulla solitudine e sul trombare. Soprattutto sul trombare. Uno dei bluff cinematografici del 2014, anche se il film è del 2013. Però la Johansson mora, con quei labbroni rossi, è irresistibile. Oh, extraterrestre portami viaaaa!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta