Regia di Pierfrancesco Diliberto vedi scheda film
Per raccontare la mafia servono determinazione e valori solidi, per farlo in chiave comica serve coraggio. Pierfrancesco Diliberto (Pif) ci riesce, senza nemmeno toppare, con un drama-comedy, quasi satirica, attraverso gli occhi del giovane Arturo, racconta vent'anni di storia criminale di Cosa Nostra a Palermo, utilizzando come filo conduttore la crescita del futuro giornalista, la cui vita troppo spesso si incrocia con le note vicende mafiose. Diliberto ha la capacità di reggere l'intera pellicola sulle sue capacità, prima oratorie poi di intrattenere con la furbizia di chi utilizza qualche 'faccia da cinema' come Cristiana Capotondi o piuttosto Ninni Bruschetta, per arricchire l'attrattiva; in pochi minuti è riuscito a disintegrare la riluttanza con chi mi ero approcciata alla pellicola e ha sorpreso l'ottimo utilizzo della modalità documentario, spesso sottovalutata o mal utilizzata quando il racconto diventa prolisso, troppo argomentativo. Fa riflettere molto senza commiserazione, sdrammatizza calcolando qualche amaro sorriso più che di ilarità di accettazione di una realtà che, seppur vista con la leggerezza di un film dalle caratteristiche comiche velato però dalla consapevole tristezza delle troppe vite uccise d'estate...e non solo.
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