Regia di Pierfrancesco Diliberto vedi scheda film
Un esordio interessante questo di Pierfrancesco Diliberto in arte Pif, che cerca di riesumare il cinema di impegno civile alla Elio Petri o Francesco Rosi contaminandolo, in maniera insolita, con la commedia. La prima parte sull'infanzia del protagonista, la sua scoperta del mondo degli adulti con le sue meschinità, compresi gli attentati dei mafiosi, nonché il suo innamoramento per la compagna di classe Flora, è resa in maniera divertente, stralunata, con gag quasi sempre azzeccate e un buon ritmo generale. La seconda parte con il protagonista ormai adulto, invece, sembra perdere un po' la brillantezza delle scene precedenti e seguire un tracciato più prevedibile anche se non mancano idee che vanno a segno, come in genere la presa in giro della stupidità dei mafiosi (esilarante la scena in cui Totò Riina non capisce le istruzioni per azionare un condizionatore) e il finale in cui il protagonista Arturo porta il figlio ad un pellegrinaggio presso le tombe dei caduti nella guerra contro Cosa nostra. L'operazione è sincera, per quanto a mio parere non meriti proprio gli elogi sperticati che le ha riservato il Presidente del Senato, e dimostra un controllo tecnico apprezzabile da parte di un esordiente come Diliberto. Nel cast lo stesso Pif si ritaglia un ruolo più o meno comico con un certo garbo, anche se a tratti la voce off è piuttosto invadente; Cristiana Capotondi è più energica del solito e i bambini risultano ben diretti, soprattutto Alex Bisconti. Ha avuto anche una distribuzione americana, con un'accoglienza un po' tiepida da parte della critica Usa.
Voto 7/10
La mafia uccide solo d'estate (2013): Alex Bisconti, Claudio Gioè
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