Espandi menu
cerca
La mafia uccide solo d'estate

Regia di Pierfrancesco Diliberto vedi scheda film

Recensioni

L'autore

mm40

mm40

Iscritto dal 30 gennaio 2007 Vai al suo profilo
  • Seguaci 164
  • Post 16
  • Recensioni 11104
  • Playlist -
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi

La recensione su La mafia uccide solo d'estate

di mm40
6 stelle

Difficile immaginare che un personaggio televisivo, per di più proveniente da una delle trasmissioni che maggiormente propagano rassicuranti mediocrità e risatine popolari (Le iene), possa diventare un giorno regista e protagonista - nonchè co-sceneggiatore, insieme a Marco Martani e Michele Astori - di un intelligente film sulla mafia. E invece è successo. Un film che è atto di denuncia senza mezzi termini, oltre che doveroso omaggio a una serie di personaggi pubblici che, proprio a causa del loro troppo evidente impegno contro Cosa nostra, vennero brutalmente assassinati: da Rocco Chinnici ai giudici Falcone e Borsellino. Un'opera che però non rinuncia neppure a cercare lo spunto ironico, come nell'azzeccatissima ossessione del protagonista, ancora bambino, per un personaggio tanto serioso e ingombrante, cioè lontano dal mondo che si presume spensierato dell'infanzia, come Giulio Andreotti. Pif, a dirla tutta, qualche contatto con il cinema già l'aveva avuto in precedenza: figlio di un regista (Maurizio Diliberto) non molto noto, era stato assistente di Marco Tullio Giordana sul set de I cento passi (2000), non a caso una pellicola su Peppino Impastato, altra vittima della mafia; aveva quindi proseguito la propria carriera in tv. In questo lavoro si mette in gioco anche come attore (veste nella quale non pare totalmente a proprio agio) ed è affiancato da Cristiana Capotondi, con un ruolo marginale per Ninni Bruschetta, in un cast privo di altri nomi degni di nota. Il finale sarà forzato, ma il peso della storia di fiction è relativo nel complesso dell'opera; belle le musiche di Santi Pulvirenti, chitarrista di Carmen Consoli. 7/10.

Sulla trama

Arturo nasce a Palermo e qui cresce, fra gli anni Settanta e Ottanta, con tre ossessioni: i grandi delitti di mafia, Giulio Andreotti e una compagna di scuola bellissima, Flora. Bambino atipico, diverrà un ragazzo inquieto con aspirazioni nel giornalismo, campo nel quale reincontrerà proprio Flora e in cui potrà occuparsi della mafia.

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati