Regia di Pierfrancesco Diliberto vedi scheda film
Devo dire che sono rimasto piacevolmente sorpreso. Pif, l'inviato delle Iene che ricordo per alcuni servizi sinceramente esilaranti e taglienti e di cui rammento una rissa in cui rimase coinvolto in un ristorante cinese riportandosi sul viso lividi e ferite, ha realizzato un film di denuncia sulla mafia che riesce ad essere penetrante e tagliente con (e questa era la sua vera sfida) ironia e leggerezza. Eppure la storia non è granché originale: un ragazzino s'innamora di una ragazzina in Sicilia, lei se ne va, lui non la dimentica e da adulti si reincontrano. Sullo sfondo la mafia che è una presenza costante nelle loro vite e le influenza. Oltre ad un sapientissimo uso (mi ha ricordato il Bellocchio di Vincere pensate) di filmati di repertorio veri ed altri finti, che si mescolano abilmente alla pellicola rendendola più vera, più nitida e più reale, colpisce lo stile umoristico con cui la storia viene narrata (non era facile un'operazione del genere, l'avrei definita addirittura pericolosa) e viene da pensare che, in effetti, realizzare un film sulla mafia sottoforma di dramma o gangster movie non avrebbe avuto più ormai molto senso (ne sono stati fatti migliaia).
Pif, come attore, è simpatico e cattura subito la simpatia del pubblico e come regista dimostra di saperci fare. La Capotondi, splendida, fa dimenticare alcuni dei suoi terribili film e conquista anche lei gli spettatori.
Il finale, nella sua apparente retorica, è commovente e tocca il cuore.
Non un capolavoro, ma un film pienamente riuscito.
Tabellino dei punteggi di Film Tv humor:1 ritmo:3 impegno:3 tensione:2
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