Regia di Hsin-yan Chang vedi scheda film
Produzione di arti marziali simile a tante altre che è diventata oggetto di culto tra gli appassionati perchè è il primo film di Jet Li, all' epoca 19enne e già protagonista. Il fatto di essere l' esordio dell' attore poi divenuto famoso in tutto il mondo, attribuisce al titolo un valore superiore a quello reale dal momento che il film gode certamente di buoni combattimenti ma senza elevarsi dalla media del genere, comunque Jet Li si mostra già più comunicativo degli altri attori. Peccato per alcuni momenti umoristici spesso di cattivo gusto e ininfluenti ai fini della trama. Li interpreta un ruolo speculare a quelli classici di Hui Chia Liu, che comparirà nel sequel del 1984, cioè quella del giovane Chieh Yuan che, gravemente ferito, viene ospitato in un tempio di monaci Shaolin. Il giovane è scappato dalla capitale orientale, dove un generale ha tradito l' imperatore della dinstia Tang autoproclamandosi comandante del luogo. Gli abitanti vengono sottomessi in condizioni di schiavitù e Yuan è il figlio di uno di questi schavi che viene ucciso dai soldati del generale. Arrivato al tempio, Yuan resta affascinato dalle arti marziali praticate dai monaci e decide di volerle impararle per vendicare gli asasini del padre. La storia presenta una serie di sviluppi che porteranno a una guerra tra i monaci e i soldati del generale, la cui rappresentazione è la cosa migliore del film. Infatti i combattimenti, completamente senza effetti speciali, sono molto spettacolari di forte veriticità e ben coereografati, per il resto la pellicola non mostra altre qualità. La recitazione generale è scarsa e lo svolgimento è realizzato peggio rispetto a lavori simili come LA 36° CAMERA DELLO SHAOLIN. Guardabile ma non riuscitissimo
Buona
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta