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Nella casa

Regia di François Ozon vedi scheda film

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GARIBALDI1975

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La recensione su Nella casa

di GARIBALDI1975
10 stelle

Bellissimo! Un vero thriller fatto a mestiere. Non c'è un omicidio e nemmeno un atto di violenza. Eppure dall'inizio sino alla fine questo film tiene lo spettatore inchiodato, come in una morsa, alla poltrona nella sensazione continua che sia imminente un evento pericoloso e imprevedibile. Un film che s'ispira allo stile del thriller di Hitchcock e che sarebbe piaciuto al regista britannico. Un particolare che mi ha molto affascinato è stata l'impostazione data al film, ovvero che il racconto cresce come se fosse un romanzo ad episodi, ed ogni episodio viene prodotto sotto forma di compito scritto dal giovane studente al suo insegnante che lo legge e le immagini si svelano ai nostri occhi.

 

Un cenno sulla trama ... Meneer Germain (Fabrice Luchini) è un insegnante di lettere in un istituto superiore francese, è piuttosto stanco e nauseato, deluso e disilluso dal suo lavoro. Da giovane German aveva il forte desiderio di diventare uno scrittore di successo, ma con gli anni capì che gli mancava il talento necessario . Germain è l’esempio vivente del detto: "Chi non sa fare, insegna".  Dopo una lunga carriera nell'istruzione il suo unico diletto professionale è rimasto sorridere degli strafalcioni e della inettitudine ‘letteraria’, della incapacità di scrivere dignitosamente dei suoi studenti; queste storielle di incapacità le condivide con la moglie (Kristin Scott Thomas), rimanendo entrambi stupiti di come questo degrado della capacità di scrivere delle nuove generazioni peggiori ogni anno di più. Ad esempio, il professore German chiede ai suoi alunni di scrivere un saggio su come hanno trascorso il fine settimana, ma anche questo sembra essere chiedere troppo  e il risultato è: "Venerdì ho mangiato pizza e ho guardato la TV. Domenica niente”(punto).

 

Ma tra i compiti da correggere vi è anche quello di un suo alunno che si chiama Claude (l'esordiente Ernst Umhauer) , il quale descrive la casa del suo amico Rafà delineando non solo i tratti dell'abitazione ma anche della personalità degli abitanti. Il professor German e sua moglie sono catturati, affascinati, dallo stile di scrittura del ragazzo.  Il professore incita il suo alunno nel continuare il racconto e ogni settimana riceve un nuovo capitolo della storia di Claude che si infiltra “nella casa” e nella vita del suo amico Rafà e dei suoi genitori. L'insegnante e sua moglie diventano dipendenti, desiderosi di continuare a leggere la storia del giovane Claude e il professor  Germain non smette di incoraggiarlo a scrivere. Per fare ciò il giovane Claude si sente in dovere di passare più tempo nella casa del suo amico Rafà.

 

 

"Nella casa" di Francois Ozon è un thriller intelligente che tiene stretto lo spettatore nella morsa della curiosità. Lo spettatore subisce inevitabilmente la stessa sorte dei coniugi Germain , deve sapere come va a finire; non ci sono omicidi, né atti violenti o insoliti nel film, ma c'è sempre la netta sensazione che ci sia un evento pericoloso e sconvolgente nella imminenza, che mantiene lo spettatore sul bordo della sedia. Non voglio dire oltre ... ma il finale, vi assicuro, non delude.

 

 

La recitazione è ad altissimi livelli. Kristin Scott Thomas conferma di essere la grande attrice che tutti quanti noi già conosciamo. Fabrice Luchini è molto credibile nella parte del cinico insegnante . L'esordiente Ernst Umhauer, oltre ad essere molto bravo, riesce a pervadere il personaggio di Claude d’inquietudine, ambiguità e mistero.

 

 

“Nella casa” è un thriller psicologico sottile. Nulla è troppo spiegato, ed il regista Ozon fa totale affidamento nell'intelligenza e nella fantasia dello spettatore. La scommessa funziona.  Come per il professor Germain, anche lo spettatore avrà poco chiaro il confine tra fantasia dello scrittore e ciò che, invece, è realmente successo. “Nella casa” affascina dall'inizio alla fine, non è mai banale o scontato perché i dubbi si elevano proprio nei momenti in cui la realtà diventa più prevedibile, ma ci viene fornito il sospetto, l’alibi  che si tratti invece della fantasia di chi scrive.

 

Tutto non è come sembra.

 

 

Voto: 10 con un pizzico di generosità, per la capacità di tenere alta la tensione e perché è un film che era sin troppo facile sbagliare.

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