Trama
Alice è un'insolita farmacista, circondata da una famiglia ancora più insolita e disfunzionale. Single, ha incontrato l'uomo perfetto venti anni prima ma questi ha sposato sua sorella. Da allora, nessuno è stato all'altezza delle sue aspettative e Alice si è rifugiata nei film di Woody Allen, trovando nel regista americano la chiave di lettura di tutta la sua esistenza e tenendo con lui lunghe immaginarie conversazioni, durante le quali gli chiede consigli su ogni cosa, dall'amore al lavoro. Quando incontra Vincent, Alice crede che finalmente anche per lei sia arrivata un'altra grande occasione. Vincent sembra rispondere a ogni suo desiderio, è affascinante e la manda su di giri ma ha un solo difetto sul quale non è facile sorvolare: non ha mai visto un film di Allen.
Approfondimento
MODELLI DI RIFERIMENTO
Dopo aver girato un cortometraggio nel 1999, Sophie Lellouche impiega più di dieci anni prima di portare a termine il suo primo lungometraggio, realizzando un sogno che coltivava da tempo. Il cinema con le sue storie hanno permesso alla regista di sognare sin da bambina quando, per rifuggire alla realtà circostante e alle vita quotidiana, si rifugiava nei film. L'ostacolo maggiore che le ha fatto rinviare più volte l'idea di cimentarsi dietro la macchina da presa è la paura del confronto con i modelli cinematografici di riferimento. Paura che si trasforma presto in coraggio quando in lei nasce l'idea di raccontare la storia di Alice, la giovane protagonista il cui mondo è continuamente schiacciata dal confronto continuo con i personaggi creati da Woody Allen. La filosofia, l'umorismo e la poesia di Allen permettono ad Alice di trovare quelle risposte che non riesce ad avere dalla vita di tutti i giorni. Con un occhio ai grandi registi come Ernst Lubitsch, Frank Capra e Billy Wilder, Sophie Lellouche rappresenta i profondi rapporti umani di Paris-Manhattan con i toni della commedia romantica, in cui però i personaggi non corrispondono ad alcun archetipo e si ritrovano spesso a un passo dal confine con la tragedia. Con toni sospesi tra realtà e magia, la Lellouche fa vivere Alice in un universo a sé stante in cui a parlarle è lo stesso Allen, attraverso un poster a cui lei si rivolge quando è in preda ai dubbi. Ciò permette di articolare la storia intorno a tre personaggi principali - creando un ménage a trois che coinvoge Alice, Woody Allen e lo "sventurato" Victor - ma anche di far convivere due personaggi in uno. Nonostante Alice lo consideri il suo mentore, il Woody Allen del poster non è altro che una proiezione di se stessa. Prima di agire, Alice gli chiede sempre consiglio ma le risposte che ottiene non sono altro quelle che lei ha scelto di voler sentire tra le tante possibili.
LEI, LUI E...
Alice è una giovane donna allegra, vivace e molto vicina alla sua famiglia. Ancora immatura e distaccata dalla realtà, vive in uno stato di continua tarda infanzia in cui fantasia e sogno si intrecciano. Fin dall'infanzia, divora tutti i film di Woody Allen e aspetta sempre con ansia i nuovi progetti del regista, dove sa a priori che troverà appigli che l'aiuteranno a vivere e prendere le giuste decidioni. Da Allen, Alice assorbe l'umorismo e la prospettiva sulle relazioni umane, applicando gli insegnamenti per relazionarsi con la famiglia (un padre, una madre e una sorella che negano i loro problemi anziché affrontarli), gli amici e i corteggiatori.Come farmacista, Alice passa molto tempo a prendersi cura di chi la circonda e desidera la felicità degli altri anche a discapito della sua. La sua onestà emotiva l'ha portata diverse volte a cocenti delusioni che hanno finito per farla chiudere in sé fino al momento in cui incontra Victor, il suo esatto contrario. Mentre Alice è una sfortunata ottimista, Victor è un felice pessimista, radicato nelle sue convinzioni e non disposto a scendere a compromessi per conquistare una donna. Nonostante le apparenti differente, Alice e Victor hanno in comune la loro integrità, inconsciamente hanno bisogno l'uno dell'altra e il loro incontro rappresenta l'inizio di un viaggio iniziatico per entrambi.
...WOODY ALLEN
Woody Allen è una presenza costante di tutto il film tanto che lo stesso regista ha voluto concedersi un gustoso cameo. Dopo aver letto la sceneggiatura di Sophie Lellouche, ha deciso di "partecipare" alla realizzazione del film, concedendosi per un'apparizione surreale, pochi attimi in cui appare dietro alla porta del Plaza Hotel per precipitarsi nella limousine che lo porterà via. Grazie al lavoro del direttore della fotografia Laurent Mauchel, la scena - la prima in assoluto ad essere girata il 2 aprile 2011 - ha previsto solo un'ora di riprese, durante la quale Allen si è messo a completa disposizione della regista senza mai interferire con le sue scelte.Paris-Manhattan è ambientato a Parigi e continui campi lunghi rendono omaggio agli scenari in cui si svolge la storia. La Parigi mostrata dalla Lellouche però non è quella delle cartoline. A far da set sono angoli della città la cui architettura regala tranquillità e poesia a Alice e Victor. Victor è un personaggio solitario e chiuso ma la città si apre al loro sentimento, offrendo spazi immensi che sono l'esatto contrario degli spazi ristretti e confinati in cui Alice si muove con Vincent, l'altro suo pretendente.
Note
Woody incarna per la protagonista non solo la proiezione di se stessa con cui rapportarsi (avevamo già visto qualcosa di simile in Il mio amico Eric e in Sognando Beckham senza contare poi il fresco di stampa Woody) ma anche il mito insuperato con cui instaurare una dipendenza mista a sudditanza psicologica per nulla propulsiva. E qui sta anche la debolezza della regista che, per il suo primo lungo, sceglie di appoggiarsi a un soggetto terzo quasi non avesse la forza di reggersi solo sulle proprie gambe. Il che stride con quanto vuole comunicare il film, ovvero che bisogna emanciparsi dai modelli. O dall’incubo delle passioni, come invece ripeterebbe ossessivamente qualcun altro.
Trailer
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Commenti (8) vedi tutti
Woody Allen si trovava a Parigi, si annoiava, e ha deciso di accettare la partecipazione in questo film per ammazzare il tempo, o forse per cinismo.
leggi la recensione completa di BalivernaPiacevole ma un po' leggero; i dialoghi immaginari tra la protagonista e Allen mi sembrano poco azzeccati rispetto al personaggio principale; il legame è tra Alice e la filosofia alleniana è veramente forzato. Dall' inizio si capisce che ci sarà un lieto fine. La vera sorpresa è il cameo di Woody nel finale!
commento di almodovarianaGradevole filmetto con echi alleniani e rohmeriani.La farmacista che ti cura con i dvd scelti a seconda del male è una grande invenzione!
commento di marco biDiciamo che se Woody Allen ha accettato di partecipare, allora non è proprio da buttar via...
commento di ezzo24Nulla d'eccezionale anzi si ronfa spesso !
leggi la recensione completa di chribio1Omaggio a Woody Allen, ispirato al suo Provaci Ancora Sam, ma risultato davvero mediocre. Per carità si guarda volentieri, però si tratta di una storiella semplice semplice e pure un pò insulsa. VOTO: 5
commento di ire91Da emulo di Bogart a ispiratore di Alice, e non crediate che sia una conquista.
commento di michelSi molto carino. belle le curiosità scritte dala nottambula fefy…o lavori pure tu la notte?
commento di nica