Regia di Federico Zampaglione vedi scheda film
Dopo il niente dei precedenti film, il vuoto assoluto di Tulpa. Film inutile, privo di qualunque scavo psicologico, inutile rappresentazione di una borghesia romana che si critica già fin troppo da sola. Risulta noioso, vuoto di senso, di difficile collocazione. Un'insieme di scene plastiche e fin troppo curate esteticamente dove, assolutamente priva di qualunque forma di egoismo, la Gerini assomiglia alla Jessica Rizzo dei film porno amatoriali anni 80 e 90 che si dedica al fetisc (scritto volutamente così). Le scene di sesso sono tratte da "Ciao, sono Rosalyn...aaahhh!" della geniale Rosalia Porcaro.
La trama non ha alcun senso. Una nevrotica qualunque si da arie da grande manager e da femme fatale senza essere ne l'una ne l'altra e si ritrova invischiata in una serie di delitti senza suspence e senza motivo mentre c'è un tipo che parla di spiriti indiani con una faccia sclerodermica che fa più ridere che altro.
Colonna sonora banale come sempre è banale la musica di Zampaglione. A volte non sembra nemmeno avere qualcosa a che fare con la scena che tenta di sottolineare.
Zampaglione ci prova e cita, cita, cita. Ha studiato e ripete pedissequamente inquadrature di altri film tutti altisonanti, almeno nell'ambito della cultura B-movie e horror anni 70. Niente di personale, ma la regia fa schifo e la fotografia è l'unica cosa che regge in alcune scene. L'orgoglio del regista poi e la sua pretenziosità si avvertono tutti. Molto compiaciuto di se stesso
Pessima.
Perchè l'hai fatto?
Gli doveva un favore a Zampaglione, sicuramente.
Ma una fiction TV?
Anche qui, perchè l'hai fatto?
Non classificabile.
Non classificabile.
Difficile dare corpo ad un personaggio inutile.
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