Regia di Federico Zampaglione vedi scheda film
Un club privé, una manager in carriera, un maniaco omicida e filosofia da quattro soldi. Però tecnicamente piacevolissimo!!!
Quale legame lega un club privé ad un maniaco omicida che sceglie le vittime tra i suoi iscritti? Giocato tra riferimenti al sadismo macabro di certi lavori di Dario Argento (l'inizio sembra quasi un prequel di OPERA), con evidenti citazioni in parte mentre altri fantasiosi omicidi vivono di vita propria, e lo stile sensuale di "Doppio sogno" (in particolare del suo adattamento EYES WIDE SHUT, dove il club può essere quello della celebre orgia), riferimenti al Mondo Movie (la spiegazione del Tulpa) ma con una vena autoriale dove Zampaglione è bravo a distaccare tra di loro i protagonisti (non si riesce a sospettare di nessuno di loro).
Argento renderà, comunque, i numerosi omaggi dedicando al film il suo episodio a fumetti, scritto per la serie Dylan Dog, "Profondo nero". Una ventata di freschezza nel cinema indipendente italiano medio. La soluzione finale non è memorabile (anzi, un po' banalotta...), soprattutto in virtù delle pretese filosofiche che sembrava esternare, ma poco importa da tanto è divertente il resto. Ha già la sua schiera di estimatori!
Recensione scritta da Davide Lingua, Dizionario del Turismo Cinematografico, Verolengo, Wikipedia.
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