Per vincere la noia, Lisa Boeri (Claudia Gerini), donna in carriera ma poco realizzata sul piano personale, comincia a frequentare il Tulpa, un club alquanto particolare gestito da un viscido e losco proprietario che si comporta come un guru tibetano. All'interno del Tulpa, i clienti possono soddisfare ogni loro fantasia erotica, anche la più spinta e perversa, ma alcuni degli uomini con cui Lisa si apparta cominciano ad essere uccisi con modalità orribili. Per non compromettere la propria reputazione rivolgendosi alla polizia, Lisa decide di indagare da sola per scoprire quale folle realtà si nasconde dietro ogni omicidio.
Note
Zampaglione estremizza la storia del genere anni 60 e 70 misurandosi con una materia ben più spinosa e derivativa di quella maneggiata nel precedente Shadow. Il rischio di buttare il film nel cestino c’è tutto, indotto dagli improponibili (e frequenti, e lunghissimi) segmenti diurni e da una generale sopravvalutazione del prodotto medio della tradizione thriller nostrana. Tuttavia, fosse uscito nel 1972 Tulpa sarebbe stato in linea con gli standard di un filone prolifico, a volte illuminato, molto più spesso scadente. Certo, l’industriale di Michele Placido è fuori da ogni credibilità, il feticcio Nuot Arquint (maniaco in Shadow, qui laido ed esoterico padrone del club privé) è già macchietta, il sassofono di Papetti è fuori contesto. Ma il lavoro d’artigianato sul martirio dei corpi e l’erotismo conturbante di Claudia Gerini (in Zampaglione) lasciano il segno, riportandoci per un solo attimo in una sala buia di quei favolosi anni 70.
Zampaglione vai a lavorare non fare neanche musica ( musica si fa per dire). Gerini vai pure tu a lavorare
Ennesima pirlata
Astenersi
Voto sotto lo zero
Scritto e recitato male sarebbe stato ugualmente un accettabile film di serie B se non ci propinasse le sue perle di violenza (splatter) e sesso (pudibondo) con fiscalità da contabile e seriosità da burocrate.
Nulla in più da aggiungere rispetto all'esaustiva opinione di ROTOTOM a cui rimando in toto. L'Eur è spaesante e inquietante al punto giusto, un contesto adatto alla storia.
Il terzo lungometraggio di Federico Zampaglione è il racconto di un’idea. L’idea di liberarsi, dalle catene delle convenzioni sociali e dei suoi inferni senza uscita, dalla gerarchia dei ruoli (a lavoro come nel privato), dalla pura formalità, dalla complicità di legami/rapporti forzati, dall’identità anagrafica e sessuale, perché perseverando diabolicamente in questo sterile e… leggi tutto
Tulpa è l’ opera terza di Federico Zampaglione dopo l’irrisolto Nero Bifamigliare (2006) e l’ottimo Shadow (2009). Lasciando perdere il sottotitolo Perdizioni mortali, aggiunto forse a scopo di richiamo donando un appeal sessuale e malsano al film, Tulpa è in realtà un classicissimo giallo all’italiana che pesca in pieno nella tradizione dei maestri Bava, Argento e Fulci riportando in… leggi tutto
Dopo un esordio ambizioso ma non troppo riuscito con una commedia noir ironica ma zoppicante (Nero bifamiliare), quel Federico Zampaglione cantante è tornato dopo non molto sul luogo del delitto (è proprio il caso di dirlo) con Shadow, bell’horror in stile Eli Roth che ci aveva aperto il cuore su una effettiva predisposizione del musicista verso un genere spesso snobbato da certa critica o… leggi tutto
Quale legame lega un club privé ad un maniaco omicida che sceglie le vittime tra i suoi iscritti? Giocato tra riferimenti al sadismo macabro di certi lavori di Dario Argento (l'inizio sembra quasi un prequel di OPERA), con evidenti citazioni in parte mentre altri fantasiosi omicidi vivono di vita propria, e lo stile sensuale di "Doppio sogno" (in particolare del suo adattamento EYES WIDE…
Il cinema horror italiano, considerato un po' ovunque avviato da Riccardo Freda (ma con enorme contributo di Mario Bava) quando realizza I vampiri (1957), contempla i suoi migliori esemplari nel filone "gotico"…
Reduce dal buono - quanto insperato e non solo italiano - successo di Shadow, Federico Zampaglione sceglie caparbiamente di proseguire su un selciato tanto stimolante quanto pericolante, addentrandosi con ancora più vigore nel sottobosco dei film di genere che hanno segnato una florida stagione del cinema italiano, soprattutto negli anni ‘70.
Il risultato stenta a rilasciare…
Con Tulpa si chiude la trilogia di Federico Zampaglione, cinema delirante che, ripeto, non sono riuscito a capire dove vuole andare a parare.
Tulpa è sicuramente il peggiore dei tre, è un film di infima qualità, nonostante si avvalga della sceneggiatura di Dardano Sacchetti e Giacomo Gensini, oltre alla supervisione dello stesso Zampaglione. Purtroppo, quando il soggetto…
l'idea c'è tutta. anzi le idee ci sono tutte. Perchè il buon Zampaglione vuole fare un sexy trhiller in stile anni 70 che tanto ci piacciono. Ha una storia non originalissima (soggetto di Dardano Sacchetti e chi se non meglio di lui...) ma adatta allo scopo, una attrice che piu invecchi più è sexy e dei buonissimi effetti speciali.
Ma...ma manca qualcosa. sicuramente…
Tulpa.
Il titolo, per chi non aveva mai sentito prima questa parola (ad esempio io), suona abbastanza male: a me faceva pensare a una specie di malattia, magari quelle della pelle, tipo la rogna.
("Hey, state alla larga, quel gatto c'ha la Tulpa!").
Invece, Tulpa ha un significato affatto sciocco, è un termine buddista e meditativo: Tulpa è una specie di entità…
Mi aspettavo assai da questo film anche perche' Zampaglione e' l'ultimo del cinema di genere del nostro paese,invece alla fine non mi ha entusiasmato piu' di tanto,un po' saporifero,andamento lento,sesso che non vale i due pallini dati da film tv e assaassino finale che mi ha lasciato indifferente.Claudia Gerini moderatamente generosa,alla fine si limita a un theesome piu' soft che hard e non e'…
Una Claudia Gerini incapace di recitare, non ce la fa per nulla. Zampaglione invece ha gli stessi problemi con la regia, non ce la fa... Abbondano inquadrature sprecate e inutili, se poi il film avesse una trama seria almeno ci potrei passare sopra sull'aspetto tecnico, però neanche quello: trama inesistente e dopo venti minuti diventa veramente soporifero. Se questo Zampaglione si…
“Tulpa è un termine della lingua tibetana usato in ambito buddhista…il significato della parola definisce un’entità incorporea creata attraverso particolari metodi meditativi…oppure una spiegazione di un fenomeno paranormale di immedesimazione malvagia”. Così Wikipedia, nel film di Federico Zampaglione è il nome di un sotterraneo club…
Una boiata di rara bruttezza. Se questa doveva essere la rinascita dell'horror in Italia siamo veramente messi male. Esilaranti i doppiaggi fuori sincrono stile telenovela sudamericana con chicce della recitativamente marmorea Claudia Gerini che sbaglia a doppiarsi in italiano:
"dove mi aspeta?"
"quele foto.."
"vuoi ricatarmi?"
Ignobile.
Tulpa vuole essere dichiaratamente un omaggio attualizzato al periodo d’oro del cinema di Argento, Bava, Martino ecc, che negli anni 70 ha aperto scenari ancora poco conosciuti per gli schermi nostrani riuscendo con un genere, quello horror a dense tinte di giallo, ad attirare un pubblico stanco e confuso da derive autoriali il cui valore culturale veniva però messo sullo stesso piano di…
Brillante e irreprensibile manager di giorno, la notte la bella Lisa si trasforma nella spregiudicata e disinibita frequentatrice di un locale sado-maso dove si pratica sesso estremo e discipline tantriche. Quando tra le vittime di un misterioso e sanguinario killer seriale, iniziano a comparire alcuni suoi colleghi di lavoro con cui sembra aver avuto violenti dissapori, i sospetti convergono…
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Commenti (7) vedi tutti
Zampaglione vai a lavorare non fare neanche musica ( musica si fa per dire). Gerini vai pure tu a lavorare Ennesima pirlata Astenersi Voto sotto lo zero
commento di PepsinaUn club privé, una manager in carriera, un maniaco omicida e filosofia da quattro soldi. Però tecnicamente piacevolissimo!!!
leggi la recensione completa di LIBERTADIPAROLA75Film orrendo, girato malissimo e con una trama banalissima. Zampaglione forse è bene che continui a fare il musicista che gli riesce molto meglio.
commento di Stelvio69Scritto e recitato male sarebbe stato ugualmente un accettabile film di serie B se non ci propinasse le sue perle di violenza (splatter) e sesso (pudibondo) con fiscalità da contabile e seriosità da burocrate.
commento di michelSemplicemente orrendo!!!
commento di vjarkivNulla in più da aggiungere rispetto all'esaustiva opinione di ROTOTOM a cui rimando in toto. L'Eur è spaesante e inquietante al punto giusto, un contesto adatto alla storia.
commento di giorgiobarbarottaUn omaggio divertente al genere, ma poc'altro.
commento di Luca70