Regia di Francesca Muci vedi scheda film
C’è una certa ressa, la lista di attesa nel cuore di Elena, 35enne editor che non sa scegliere tra l’amica del cuore con cui abita, un ragazzo bisessuale che vorrebbe essere padre (ma non marito a tempo pieno), un uomo maturo che osserva un poco stupefatto, la girl assatanata omosessuale incontrata per caso, altri ed eventuali. Francesca Muci, regista debuttante, lavora con misura su un tema scivoloso che è la materia del suo omonimo romanzo, e parte dalla sicurezza che comunque tutti i palpiti e le sorprese dell’amore sono un territorio minato. Si perde sempre, non dura. Insomma, lasciate ogni speranza, eccetera: l’amore è eterno finché dura dice Verdone, basta che funzioni aggiunge Woody. Senza farsi traviare da toni tragici alla Bergman, che la pensava allo stesso modo, incanalando tutto in un regime espressivo borghese, la giovane autrice riesce a mantenere il racconto non solo piacevole e arguto anche nei suoi momenti audaci, ma rende con stile elegante le faccende di sesso anche le più tortuose. È protetta da un teorema umano filosofico non nuovo, ma che trova qui occasione per dimostrare che si può parlare di tutto senza retorica buonista né pessimista, basta partire da un sentimento condiviso, da un disamore affettivo autentico, dalla sincera voglia di capire il post coitum. Il cast fa il resto: Anna Foglietta, la casa cuori infranti e Giulio Berruti, bello col dubbio, i preferiti.
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