Regia di Pascal Laugier vedi scheda film
Pascal Laugier si riconferma uno dei massimi (e più ignorati) maestri dell’horror contemporaneo, concedendo a questo antichissimo genere un nuovo attributo: “intelligente”. Perché quello spaventosissimo uomo vestito di nero rapisce i bambini? Si direbbe una persona spregevole. Eppure, l’eccelsa perfezione della sceneggiatura, che con una lunghissima serie di rivelazioni e un susseguirsi di finali inaspettati (almeno per quaranta minuti) obbliga lo spettatore a rimettere costantemente tutto in discussione garantisce che almeno venga il dubbio (come i tormenti in voce-off dell’ultima piccola “vittima”) che gli asini possano volare. Si esce dalla sala convinti che ci sia una buona ragione per commettere una tale bassezza.
Il regista di Martyrs sfoggia qui alcune delle migliori inquadrature mai dedicate ad un film horror, con un montaggio mozzafiato che evita quasi del tutto stereotipi o banaltà (si gioca molto poco con “salti dalla sedia”, e non sempre sono a danno dei buoni!). Tra questo film e Martyrs preferisco Martyrs, ma forse è solo una questione di primo amore. Sicuro è che se fossero stati diretti da due registi diversi, sarebbero entrambi il capolavoro di ciascuno.
Come se non bastassero sceneggiatura, montaggio e regia, anche il cast è ottimamente assortito: Jessica Biel (qui anche produttrice) torna al suo genere d’esordio (il remake di Non aprite quella porta, giusto?) ed è straordinariamente brava e commovente. Stephen McHattie (il Gufo Notturno dei Minutmen in Watchmen) ha un volto bellissimo, azzeccatissimo per il genere quasi quanto quello di Hanry Dean Stenton, e non manca nemmeno la caratteristica “bambina degli horror” Jodelle Ferland (Quella casa nel bosco, Tideland – il mondo capovolto, Silent Hill).
Assolutamente da non perdere!
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta