Regia di Gareth Evans vedi scheda film
Nella tradizione Minangkabau ogni bambino maschio, un giorno, dovrà lasciare la propria famiglia e confrontarsi con le difficoltà della vita, perché solo affrontando continue sfide, egli diventerà un adulto responsabile, questo viaggio attraverso il lungo sentiero dell'esperienza è detto Merantau. Forza e spiritualità verranno messe a dura prova fino a quando non si giungerà a una profonda conoscenza del mondo. Sarà la natura a fare da precettrice fornendo una radiosa guida che illuminerà ciò che giusto e oscurerà ciò che è sbagliato. Questa è la storia di mio figlio e del suo viaggio nel mondo adulto, questa è una storia di Merantau.
Gareth Evans è un regista gallese, classe 1980, emigrato a Jakarta, Indonesia, giunto alla popolarità internazionale con i due The Raid, The Raid: Redenzione e The Raid 2: Berendal, due action movie, entrambi fortemente innovativi, importantissimi per il cinema d'azione dei nostri tempi, dato che hanno dato una nuova linfa a questo genere (ormai sempre più in declino). Amati dalla critica e dal pubblico, questi due veri e propri capolavori, hanno fatto conoscere il nome di Gareth Evans in tutto il mondo, dando a lui (e al protagonista Iko Uwais) fama internazionale, e lanciando questa coppia nell'empireo del cinema action. Non tutti sanno che però Gareth Evans, prima di girare The Raid, nel 2009 aveva girato Merantau, che forse non raggiunge la potenza dei suoi successivi lavori, ma rimane un piccolo capolavoro e uno dei migliori action movies degli ultimi dieci, e forse anche venti, anni.
Il protagonista della nostra storia è Yuda (interpretato dal fedele Iko Uwais), un giovane che ,dal suo paesino idilliaco, dovrà partire per il suo Merantau, viaggio che (come dice la madre nel monologo iniziale) ogni giovane maschio deve affrontare per provare la sua crescita. Quindi parte per Jakarta, col desiderio di diventare un maestro di Silat (arte marziale che Evans e Uwais hanno introdotto nel mondo del cinema con questo film). A Jakarta, Yuda difenderà una giovane donna, Astri e il suo fratellino maltrattati da un gangster. Per Yuda sarà l'inizio di un vero e proprio inferno. Perché questa è Jakarta, un inferno ed è questo ciò che vivrà qui, Yuda. E (citando Sacchi) centrale si rivela il ruolo del suo Caronte: Eric (interpretato dal maestro di silat Yayan Ruhian), quasi il negativo di Yuda, che infliggerà il primo colpo alle illusioni del ragazzo.
Inutile stare a girarci intorno, come in The Raid, ciò che colpisce di più nell'opera sono le scene d'azione. Sono incredibili, splendide, da lasciare veramente a bocca aperta, girate, montate, coreografate da dio (coreografate poi dallo stesso Iko Uwais e da Yahan Ruhian, altro attore e fedele amico e collaboratore di Evans). Ci sono scene memorabili, come l'intera sequenza finale, il breve piano sequenza ambientato nell'ufficio del gangster, la scena ambientata nel bar, la scena nel ponte, e tante altre, praticamente ogni scena d'azione è geniale, pura genialità. Evans è un genio, i suoi film sono dei must per gli amanti del cinema action, dei film imperdibili. E se volete capire come si gira una scena d'azione dovete vedere il suo lavoro, se volete diventare un regista di film d'azione le opere di Evans devono essere come una Bibbia per voi, esattamente come Mad Max- Fury Road, come i film di Walter Hill, come i film di Jackie Chan, come i film di John Woo, come i film di Tsui Hark, come i film di Michael Mann (sicuramente mi sto dimenticando qualche altro film o regista importante ma vabbé). Evans è uno dei migliori registi d'azione, non di questa decade, ma di tutti i tempi, e questo si nota nei suoi The Raid (sopratutto) ma anche in questo Merantau. Un regista grandioso, veramente e anche in questo sottovalutato Merantau gira le scene d'azione in modo grandioso, gira gli inseguimenti in modo sensazionale. Non è potente e innovativo come i suoi successivi film, ma comunque è un film imperdibile.
Brilla anche il cast nel film, in effetti Iko Uwais, anche qui, oltre ad essere un incredibile stuntman e combattente, è anche un bravo attore, cosa assolutamente non cosi comune. Sia lui, sia Yahan Ruhian, riescono ad essere molto credibili e saper gestire benissimo le scene più drammatiche (Ruhian ha un personaggio interessante, ambiguo e combattuto ), inoltre il personaggio di Iko risulta sempre interessante perché non è il solito supereroe immortale che non prende un proiettile, un colpo, non viene mai colpito, è un personaggio molto forte, ma vulnerabile, che cade e si rialza e ciò ovviamente rende il personaggio più umano e interessante ed è più facile empatizzare per lui per lo spettatore. Ma tutto il cast funziona e tutti i personaggi risultano interessanti, i villain, la famiglia di Yuko, Astri (sebbene la doppiatrice Jun Ichikawa sia indecente per me) e il suo fratellino. Tutti personaggi risultano carismatici e interessanti.
Interessante inoltre il tono fortemente malinconico e pessimista che Evans da all'opera. Scordatevi il lieto fine, non c'è l'eroe che salva la fanciulla e poi vivono tutti felici e contenti, non c'è nulla di tutto ciò. Il finale è amaro, malinconico, pessimista, spiazzante e bellissimo. Poi l'inquadratura finale che cita Sentieri Selvaggi (la scena della porta che si chiude) è da applausi veramente. Sentieri Selvaggi è uno dei miei film preferiti in assoluto e quando ho visto quell'ultima inquadratura mi si è riempito il cuore, anche perché non è una citazione messa a caso, ma l'ho trovata il modo perfetto per chiudere questo film. Poi magari non era nemmeno una citazione voluta, non saprei, non ho trovato informazioni in rete (magari mi son confuso e non era nemmeno una citazione chi lo sa, fatto sta che appena l'ho vista ho pensato immediatamente a Sentieri Selvaggi).
Quindi, Merantau, come le altre opere di Evans (i suoi The Raid se non li avete visti dovete recuperare al più presto), è un film che l'amante dell'action non si può proprio perdere, è un bellissimo film con grandiosi scene d'azione mozzafiato, con un buon cast, dei personaggi carismatici e un interessante finale.
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