Regia di Ariel Vromen vedi scheda film
In italiano è una palla pazzesca, doppiato col culo. Non succede niente, non c'è un minimo di tensione (uno scoppio d'ira e un ricatto familiare verso la fine, that's all): il protagonista è un impiegato del crimine efficiente come un nazista, freddo come una lapide e noioso come la vernice che asciuga.
Il film si fa apprezzare per costumi e fotografia, una ricostruzione d'epoca suggestiva, considerando che non c'erano telecamere, gps, cellulari e mass media psychoferi. Per il resto non dice molto, e ha i suoi momenti migliori nelle ellissi (i rapporti con la gang, l'infanzia sociopatica, il passato indescrivibile, l'opera di intelligence della polizia).
Shannon è bravo come al solito ma doppiato risalta la metà; fondamentalmente la Ryder risulta l'unico motivo per vedere 'sta roba.
Non approfondisco nè mi dilungo (la pagina wikimerdia di Kuklinski è molto più interessante&stimolante della pellicola) perchè si dimentica il giorno dopo.
Tanto per fare un paragone fra killer, l'altrettanto grigio e produttivo Lorne Malvo di Billy Bob Thornton ha il carisma di Hannibal Lecter (e vale la visione).
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