Regia di Justin Zackham vedi scheda film
La caduta di un mito che fu: Robert De Niro, che ormai invecchiato e sull'orlo della disoccupazione cinematografica, si presta ad accettare ruoli grotteschi in cui deve in fondo solo fare il verso a se stesso, ma lui purtroppo lo fa attraverso un'autoironia sterile ed inefficace, gonfia solo di volgarità e di stupidità. La scena iniziale che lo vede come un vecchio allupato che si crede Rocco Siffredi un altro poco, è veramente patetica e provoca risate pietose. Che pena vedere De Niro ridotto così a sembrare la caricatura di se stesso… ma anche gli altri personaggi possiedono poco spessore e non risultano credibili. Il più simpatico e riuscito tra tutti probabilmente è quello interpretato da Robin Williams.
E' dunque un po' retorico dire che questa è una commedia scialba, insulsa, inconsistente e ricca di banalità e stereotipi che non trasmette nulla e che neanche diverte nonostante un cast di tutto rispetto che si cimenta in una messa in scena che non è neppure poi così male. Sono soprattutto le gags semmai e gli intrighi che non funzionano poiché sono talmente scontati, da sembrare parte di una farsa senza né capo né coda, per non parlare della narrazione che sempre poco fluida e poco accattivante, è un vero e proprio pasticcio.
Il trailer illusorio sembra promettere risate frequenti, ma invece v'è solo una gran noia frequente. Pochissime le scene che si salvano e che sono degne di una perlomeno minima attenzione perché lo script è poca cosa e delinea una trama stiracchiata, claudicante e per nulla originale. Lo stile registico poi, sembra emulare quello dei cinepanettoni italiani, cosa assai triste, mentre illustra il circo delle tipiche vicissitudini famigliari delle famiglie allargate che si conclude con un classico happy ending d'obbligo. Nulla di nuovo, nulla che il cinema americano non abbia già raccontato migliaia di volte e nulla che risulti veramente spiritoso in tutto questo. Bocciato non su tutta la linea, ma quasi.
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