Regia di Robert Redford vedi scheda film
Non un filmone, ma un film onesto e fatto bene.
Classica indagine giornalistica, dove in questo caso il giovane Shia LaBeouf fa ricerche su un gruppo di persone che, da giovani, scesero a protestare con altri studenti ma poi presero una deriva armata, con tanto di rapina in banca in cui ci scappò un morto. Sono passati 30 anni e uno dei latitanti, Robert Redford, fa la vita da avvocato, con figlia, fino al momento almeno in cui viene smascherato, e inizia a fuggire. Comincia così una sorta di gioco a scacchi, in cui il giornalista, e l’FBI, cercano di capire le prossime mosse e soprattutto cosa ci sia sotto.
Il film, anche diretto da Redford, non è male; io sarò per un 6/7 che è molto più sette che sei. Redford è bravo come regista (basterebbe il bel finale per capirlo) e come attore…beh penso che molti attori d’oggi darebbero un braccio per recitare come lui. Tutto il cast è su buoni e ottimi livelli, la storia prende e si fa vedere molto volentieri. Un buon film, da vedere se capita. Il budget è stato tanto insignificante che penso tutti abbiano recitato al minimo, solo per dire “Io c’ero”, di conseguenza gli incassi, seppure modesti, sono stati più che sufficienti, a bilancio. Curioso che un quarto degli incassi mondiali siano stati fatti in Italia.
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