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La regola del silenzio - The Company You Keep

Regia di Robert Redford vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su La regola del silenzio - The Company You Keep

di zombi
8 stelle

vien da pensare alla ricerca della verità qui da noi in italia quando si parla del medesino decennio, gli anni 70. dopo l'arresto di un'appartenente(sarandon) mentre sta facendo rifornimento ad una pompa di benzina, inizia una nuova caccia ai clandestini "dormienti" del gruppo terroristico dei weather underground. il cronista(la beouf) di un quotidiano locale comincia ad interessarsi al caso, intervistando dapprima l'arrestata che aveva comunque intenzione di costituirsi, ma viene candidamente sorpresa a fare benzina dopo 30 anni di ricerca. il vecchio leone redford mette il dito nella piaga di quegli anni(come del resto aveva fatto moretti col terrorismo nostrano nè "la seconda volta")come forse solo uno che li ha vissuti potrebbe fare. jim grant(redford)è costretto a sconvolgere la sua esistenza, dopo l'arresto della compagna di lotta. il cronista comincia a stargli alle calcagna e non vede altro modo che fare chiarimento, scappando per ricomporre un puzzle che ovviamente deve accontentare l'fbi, gli avvocati e l'opinione pubblica. a distanza di quasi 40 anni dai 3 giorni del condor, redford torna a scappare e correre per inseguire una verità, che però questa volta lo porterà nel pieno cuore del movimento e della sua sfera privata. redford prende posizione e sarebbe sciocco se non lo facesse, ma la prende in maniera adeguandola alla sua vita di ora. ognuno è legato a ciò che era in maniera differente. e se la sarandon rifarebbe esattamente tutto, in maniera diversa con la testa di ora, se non avesse figli e una famiglia, senza rimpianti, l'altra leader del movimento coinvolta nella maledetta rapina alla banca in cui rimase ferito mortalmente una gardia giurata, è irriducibile e si costituirà solamente quando lo faranno anche le multinazionali assassine. il giovane cronista si getta a capofitto in quello che è il suo trampolino di lancio verso lo scoop che lo renderebbe famoso e ricco, scavando nel torbido di un passato con alle calcagna l'fbi dipinta come figurine bidimensionali, forse in onore al modo in cui "riuscì" all'epoca a raccogliere le prove per arrestare gli appartenenti al movimento e a debellarlo. redford è sicuro di ciò che vuole e deve difendere con le unghie e con il suo fisico allenato alla corsa. è vedovo e ha una bambina da crescere. ma il suo confronto con mimi lurie sulle sponde del lago sarà decisivo. buon road movie da regolamenti di conti col passato che non cala in attenzione e in suspence, grazie al suo regista che si nota  tiene al soggetto e a ciò che quel passato ancora deve finire di dire, se le persone allora coinvolte lo vogliono dire.

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