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La regola del silenzio - The Company You Keep

Regia di Robert Redford vedi scheda film

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La recensione su La regola del silenzio - The Company You Keep

di will kane
8 stelle

In Europa li abbiamo chiamati "anni di piombo",ma anche in USA hanno avuto i problemi loro con i rami più radicali della contestazione che sono arrivati a compiere omicidi in nome della causa,estremizzando la risposta alle colpe dello Stato negli eccessi di forza,e nella repressione intesa come deterrente ai rischi di espansione dei movimenti di protesta."The company you keep",da noi malamente reintitolato come fosse un poliziesco nemmeno di serie A,è un thriller che vede un sopravvissuto di un'era politicamente lontana come i primi Settanta,che si è rifatto un'identità e un vissuto sotto altro nome,che viene raccapezzato da un giovane reporter di talento ma avvezzo a combinare guai,e per non rimanere incastrato in un meccanismo che annullerebbe la sua vita seguente,i suoi affetti,e molte persone legate a lui un tempo,inizia una fuga che in realtà è anche una ricerca di una risposta da parte di qualcuno che potrebbe scagionarlo dall'accusa infamante di un delitto compiuto durante una rapina in una banca per finanziare il movimento.Notoriamente conosciuto per tonalità sfumate,e per un'accorto uso della regia nel descrivere le storie scelte,Redford da regista sa manovrare la "ricerca del tempo perduto" del suo protagonista,descrivendo anche come la società occidentale sia cambiata,interrogandosi sugli errori di chi fu preso da troppo fanatismo,arrivando a giustificare l'assassinio come mezzo di lotta,e come tuttavia serva ancora lottare per un ideale:semmai,l'appunto da fargli è sulla scelta di voler interpretare una storia che sarebbe stato meglio far svolgere una quindicina di anni fa,e di essere poco credibilmente troppo in là con gli anni per impersonare,nel 2012,il personaggio del protagonista.Includiamo anche qualche forzatura cronologica,tipo l'età di un paio di personaggi,e questi sono i difetti di una pellicola comunque onesta nel voler discutere di pagine importanti,benchè compresse in una lettura spesso superficiale che i mass media forniscono di anni cruciali della Storia moderna,e della parata di facce note che hanno voluto recitare in questo thriller piuttosto teso,basato sulla narrazione,in cui l'unico colpo di pistola sparato è nel flashback iniziale.

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