Regia di Robert Redford vedi scheda film
Impegno civile in vaga salsa thriller per il nostro Redford eterno belloccio ma dal volto sempre più cartapestato. Storiella anche godibile a voler tralasciare svariatissime incongruenze e superficialità di sceneggiatura composite e, si direbbe, appositamente architettate per rendere stuzzicanti le vicissitudini.
Nella fattispecie trattasi di cellula pseudoterroristica degli anni settanta nata negli USA contro le attività militari in Vietnam.
Trent'anni più tardi un'intercettazione risolleva il coperchio ed un giovanissimo cronista d'assalto (l'eclettico Shia LaBeouf), fin troppo cinico all'inizio e fin troppo mieloso al termine, tenta di completare il quadro facendo riaffiorare legami, complicità e dissapori tra i vecchi affiliati, ormai pa(n)ciosamente integrati in società.
E' interessante, anche se romanticamente grezzo, il punto d'osservazione redfordiano, strenuo difensore dei diritti civili sfociante in più d'una piega verso un favolistico melò - tra figlie abbandonate e misconosciute (e calendario alla mano pure complicate da giustificare, come altri utenti hanno già fatto notare), e figlie piccole alle quali, probabilmente, fare da nonno sarebbe stato più credibile - in questo volenteroso riallacciare rapporti con i vecchi compagni di bisboccia ideologica - chi nostalgico chi completamente avulso - che al momento del bisogno si ritrovano praticamente tutti, (roba che, solitamente, manco su facebook ci riesci dopo tre/quattro generazioni di perdita di vista..), per rimettere i puntini sulle i di un episodio tragico che probabilmente è all'origine dello sfaldarsi dell'originale nucleo eversivo e che l'aveva visto placarsi in società stemperando la boria e diventando un bravo e sereno nonno.. ops! Scusate, papà...
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta