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Anno 2670: ultimo atto

Regia di J. Lee Thompson vedi scheda film

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La recensione su Anno 2670: ultimo atto

di mmciak
6 stelle

"Anno 2670:ultimo atto"
diretto nel 1973 da J. Lee Thompson,
devo dire che non mi è dispiaciuto,
ma anche lasciato perplesso.

La storia si svolge nell'Anno 2670,
e racconta che le scimmie hanno ormai
conquistato la Terra e gli uomini sono ridotti
in semi-schiavitù.

Mentre il capo della comunità, Cesare,
assistito dal saggio Virgilius,
persegue una pacifica convivenza con gli umani,
per la storia dei quali ha un forte interesse,il gorilla
e Generale Aldus che ha il  solo lo scopo di conquistare
per sé il potere eliminando qualunque ostacolo.

Però un giorno Cesare decide di andare nella "Città proibita"
per trovare i documenti dei suoi genitori,
ma sotto terra scopre una piccola
comunità di uomini deformi
sfuggita all'asservimento scatena
una violenta battaglia.

Il Film prodotto dalla 20th Century Fox rappresenta
il quinto e ultimo episodio della serie cinematografica
inaugurata nel 1968 con il
mitico "Il pianeta delle scimmie",
e  si colloca narrativamente
dieci anni dopo "1999-Conquista della Terra",
circa duemila anni prima degli eventi del primo film della saga.

Comunque il tutto comincia che un saggio racconta
cosa è accaduto nel passato
e si lega con i due precedenti
capitoli finché narra la storia del saggio Cesare,
che comanda una comunità di scimmie,ed a che fare
con una testa calda il Generale Aldus,che di nascosto
vuole organizzare una rivolta contro di lui.

Intanto durante la visione ti accorgi che ancora
una volta la Fox non ha messo a disposizione
un Budget cospicuo e il regista  J. Lee Thompson,
pur essendo bravo,a tratti fa fatica a mettere insieme
il tutto,e anche a nascondere scenografie che non
sono il massimo che sembrano gli scarti dei precedenti,
per lo meno è capace a realizzare scene d'azione e bisogna
dare atto che sono fatte bene che sembrano progenitori
di:"Mad Max" per com'è formato l'esercito che si
è organizzato sotto la "Città proibita".

Come al solito la serie da molta importanza al pensiero
e la parola dell'individuo e l'unicità che si ha per questo,
ma è molto focalizzato
contro la guerra e di chi la scatena,
finendo con una resa dei conti.

Il regista riesce a suo modo a coinvolgerti anche se
cade in qualche ingenuità narrativa restando
sempre in piedi,e mettendo in mezzo la storia
del figlio di Cesare che è protagonista di un presunto
incidente,ma si scoprirà poi che non è così,
e mette a fuoco il rapporto conflittuale tra lui
e il Generale che è un guerrafondaio,che vuole solo
il potere personale.

Non posso dire che la direzione degli
Attori è buonissima perché alcuni sembrano
spaesati e non convinti di quello che stanno
facendo,comunque segnalerei:

Roddy McDowall-Claude Akins-Natalie Tundy
e il grande John Huston.

Per quanto riguarda la messa in scena come
detto in precedenza il punto debole sono
le scenografie che non sono il massimo,
come i trucchi che si vedono
che sono finti.

Nei precedenti episodi non c'erano queste
lacune scenografiche e di altro,
e se hai l'occhio clinico te ne accorgi
di certi movimenti di macchina del regista.

In conclusione un Film medio,
dove stavolta il messaggio
contro la guerra suona forte,
e dove la concordia e l'amicizia
devono essere padroni della realtà
e del futuro,però nonostante Thompson
sia un bravo regista,ed è capace
a costruire l'azione cade in qualche
ingenuità narrativa ed è poco curato
a livello scenografico,ma per alcune
particolarità anticipa "Mad Max"
e rimane gradevole,ma sempre
al di sotto del prototipo.

Il mio voto: 6.

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