Regia di J. Lee Thompson vedi scheda film
Situato a cavallo, temporalmente e per il tono del discorso affrontato, fra i quattro capitoli precedenti della saga del Pianeta delle scimmie, questo ultimo - e per fortuna - episodio è incentrato su tematiche politico-sociali piuttosto che sui canoni animalisti, religiosi, filosofici predominanti almeno nei primi tre film della serie. Lo scontro è tutto fra ragione ovvero democrazia (gli scimpanzè) e forza bruta ovvero fascismo (i gorilla); il lieto fine non inganni però, visto che il destino apparentemente inevitabile del pianeta Terra è quello di venire ciclicamente martoriato da guerre intestine fra i suoi abitanti più (si presupporebbe) evoluti. Indubbiamente nel discorso affrontato c'è del buono, ma nella trasposizione filmica si fa grossolano e talvolta addirittura di una banalità inconsistente. Le idee sono finite e nulla riporta più al capostipite della saga.
Nel 2670 la Terra è in mano a scimmie semievolute. Gli scimpanzè detengono potere e cultura e predicano la fratellanza, fra scimmie e anche con gli umani, nascosti sottoterra; i gorilla sono violenti e costituiscono l'esercito, smanioso di combattere contro gli uomini. Saranno gli scimpanzè ad avere la meglio.
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