Regia di Alfred Hitchcock vedi scheda film
"C'era un elemento che mi interessava: l'idea di girare una storia sul teatro. Più precisamente mi piaceva questa idea: una ragazza che vuole diventare attrice è indotta a travestirsi e ad interpretare nella vita la sua prima parte da "effettiva e assoluta protagonista" conducendo in prima persona una indagine poliziesca. (...) Perchè ho scelto questa storia? Il libro con i racconti di Selwyn Jepson ai quali mi sono ispirato (Man running e Outrun the Constable) era uscito poco tempo prima e molti critici avevano scritto nelle loro recensioni: "Questo romanzo diventerebbe un buon film nelle mani di Hitchcock". E io, come uno stupido, li ho presi in parola. (...) E ho fatto in questa storia una cosa che non mi sarei mai dovuto permettere... un flash-back che era una menzogna." (Alfred Hitchcock).
In effetti, questa volta un Hitchcock un pò in tono minore, gioca di rimando (e un pò a nascondino) fra la falsità della rappresentazione tutta teatrale delle cose e quella che invece dovrebbe essere una più realistica visione della vicenda delittuosa (e proprio in quest'ottica è importante e straordinario "quel" flash.back mistificatorio a cui allude più sopra), un contrappunto dialettico che, che, come scrive il Mereghetti, finisce per diventare la rappresentazione anche un pò creativa delle diverse versioni di uno stesso delitto.
La suspense è in ogni caso assicurata... e poi c'è lo straordinario apporto di una ancora splendente Marlene Dietrich (ammiratela e applauditela quando canta con il suadente carisma della sua roca voce I'm the Laziest Girl in Town) che se anche non ci fossero altri motivi (ma ce ne sono invece, eccome!!!) varrebbe dal sola la visione del film.
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