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Tentazioni (ir)resistibili

Regia di Stuart Blumberg vedi scheda film

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La recensione su Tentazioni (ir)resistibili

di supadany
6 stelle

Esordio alla regia per Stuart Blumberg, già sceneggiatore de “I ragazzi stanno bene” (anche candidato agli Oscar), penalizzato da un titolo italiano assolutamente fuorviante, con tanto di utilizzo di parentesi per fornire pure (aridaje) un doppio senso, ma anche la trama esplicitata sul retro del dvd segue questa direttiva.

Così ti aspetti di vedere un tipo di film e poi ti ritrovi di fronte ad altro, un inganno che comporta una sorta di effetto sorpresa a tinte alterne.

Mike (Tim Robbins), Adam (Mark Ruffalo) e Neil (Josh Gad) frequentano un gruppo di sostegno che affronta il problema della dipendenza dal sesso e mentre i primi due sembrano essersi ormai lasciati il problema alle spalle, il terzo fatica ad affrontarlo come si deve.

Intanto la vita di Mike è resa turbolenta dal ritorno del problematico figlio (Patrick Fugit), mentre Adam s’innamora di Phoebe (Gwyneth Paltrow) ed il loro rapporto pare essere promettente.

Ma per entrambi cominciare una storia sentimentale seria non è facile, il passato lascia sempre dei segni e basta un attimo perché vecchi e sopiti problemi riemergano.

 

Mark Ruffalo, Gwyneth Paltrow

Tentazioni (ir)resistibili (2012): Mark Ruffalo, Gwyneth Paltrow

 

Tutto sembrerebbe portare ad una commedia sentimentale con risvolti comici, in realtà questi elementi sono in coabitazione con passaggi drammatici che lentamente (si) prendono più spazio.

Emerge la sostanziale difficoltà di dover stare al passo con le aspettative della società ed ancor prima della propria famiglia con l’aggiunta (fondamentale) che mentre le malattie fisiche portano le persone ad avvicinarsi in maniera compassionevole, quelle psicologiche infondono paura ed allontano.

Una differenziazione esplicitata dal rapporto tra Adam e Phoebe, una storia sentimentale diversa dal solito che non prevede solo profusione di cuoricini e felicità, ma un approccio più realistico, con comunque una sorta di lezione per loro e soprattutto per i posteri (spettatori).

Dopo di che si tratta di un film irregolare che agendo su tre binari (tre personaggi maschili tormentati da dipendenze passate e presenti mai cancellabili completamente) utilizza tenori distanti senza trovare una quadratura particolarmente riuscita.

Ma se non altro sollecita qualche riflessione senza appesantirsi troppo, anche senza approfondire tutto, tra alcune banalità ed altri passaggi più concreti con un finale che mette tanti pezzi a posto, ma non è nemmeno abbastanza stolto da esagerare.

Magnifica la coppia Mark Ruffalo e Gwyneth Paltrow, lui determinato ma inerme di fronte ad una montagna che per quanto scalata vede una vetta irrangiungibile (rara sensibilità per un uomo per giunta indubbiamente affascinante), lei di una bellezza divina, sorriso che annulla ogni difesa immutaria, ma anche segni che rendono la sua Phoebe fobica e non facilmente trattabile; aggiungiamo Tim Robbins (talmente roccioso da essere pronto a franare), un incontenibile Josh Gad (per quanto la comicità non sfonda sempre e comunque), una mascolina Pink, un irrequieto Patrick Fugit ed una matura Joely Richardson ed il cast è completato in lungo ed in largo.

Spiazzante, poco coeso, ma non privo di qualità.

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