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Tentazioni (ir)resistibili

Regia di Stuart Blumberg vedi scheda film

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La recensione su Tentazioni (ir)resistibili

di fixer
6 stelle

 

Tim Robbins, Mark Ruffalo

Tentazioni (ir)resistibili (2012): Tim Robbins, Mark Ruffalo

 

Ci sono trame e titoli che inducono a farsi un’idea preconcetta dei film che li riguardano. Facile quindi leggere la trama di questo film di Stuart Blumberg (alla sua prima regia) e cominciare a storcere il naso. La solita commedia americana, la solita superficiale raffigurazione degli americani nei confronti del sesso eccetera.

In questo caso però ci troviamo di fronte ad un prodotto diretto con certo impegno che riesce a combinare sapientemente toni leggeri e toni drammatici. L’argomento che fa da collante alle varie storie dei tre personaggi principali è la sessodipendenza.

Quando, circa 25 anni fa, i media americani cominciarono a trattare questo problema, relazionato con divi come Dustin Hoffman, Woody Allen e Michael Douglas, il pubblico era in buona parte convinto che si trattasse di pura pubblicità. Poco a poco, invece, ci si rese conto che il problema era molto più serio e che non riguardava i soliti noti (attori, sportivi, uomini di spettacolo), ma ceti sociali tra i più disparati tra cui dottori, avvocati, giornalisti e perfino artigiani e sacerdoti.

In un articolo apparso sul Corriere nel 1993, il dottor Ron Arrington, psicoterapeuta in una clinica specializzata in sessodipendenza a Tucson (Arizona), dichiarava che è tipico di certi ambienti (spettacolo, sport) avere problemi sessuali visto che l’offerta è quotidiana. Ma il fatto che esistano (e parliamo del 1993…)già sei cliniche specializzate e numerosi gruppi modello “alcolisti anonimi”, indica che il problema investe una fascia ben più vasta della popolazione. Alla base del problema, ricorda Arrington, c’è vuoto spirituale e solitudine. Si usa il sesso come strumento di comunicazione ma anche, e questo è molto interessante, come sorta di barriera che impedisce di comunicare ad altri livelli, cosa che poi, alla fine, rende infelici. La causa prima, prosegue Arrington, ha la sua radice nella difficoltà dei rapporti familiari e sociali nella giovinezza. La sex-addiction diventa quindi droga, mette in crisi il rapporto con il proprio partner e condanna il soggetto a una pratica compulsava che non riesce più a fermare.

Gwyneth Paltrow, Mark Ruffalo

Tentazioni (ir)resistibili (2012): Gwyneth Paltrow, Mark Ruffalo

Blumberg, interessato a questo tema (alcuni suoi conoscenti soffrivano proprio riguardo a questo problema), seduce sulle prime lo spettatore canalizzando la prima parte del film su binari propri della commedia. Poi, diluisce i toni leggeri e affronta i conflitti tra i personaggi e i relativi partner con una buona dose di realismo, utilizzando gli stilemi tipici del dramma.

E’ qui che il film prende quota e diventa un credibile approccio al tema principale.

L’Happy End finale indebolisce un poco la credibilità dell’assunto, soprattutto conoscendo quanto sia problematico il reinserimento sociale dei soggetti che hanno avuto problemi di dipendenza (droghe, alcol, fumo eccetera).

Il film ha anche il merito di denunciare la fragilità sociale della società americana e non solo, dove appare chiaro che, pur in assenza di dipendenza, l’americano medio delle grandi città vive in un continuo stato d’ansia, in continuo conflitto con le sollecitazioni, le presunte esigenze e i discutibili modelli di un mondo che, lungi dal soddisfare i bisogni dell’individuo, lo spinge a una progressiva solitudine, alla quale cerca, come si è visto, di porre rimedio con comportamenti apparentemente appaganti ma, in realtà, sempre più deludenti.

Patrick Fugit

Tentazioni (ir)resistibili (2012): Patrick Fugit

Delle tre coppie in esame, quella che appare meglio definita mette a confronto un ex sesso-dipendente (interpretato da Mark Ruffalo) e una donna (una splendida Gwineth Paltrow) dalla psicologia complessa, ex malata di cancro al seno e prigioniera ora di fobie e manie che rendono difficili le sue relazioni. Tra questi due ex di qualcosa si instaura un rapporto fragile perché i due partner, invece di elaborare insieme le loro problematiche personali, le nascondono, affidandosi alle presunte proprietà taumaturgiche di un rapporto fisico e sessuale. E’ chiaro che i problemi verranno a galla e finiranno per mettere a dura prova la relazione. In sostanza, è la paura della solitudine che impedisce a Mark di parlare liberamente del suo problema, apparentemente risolto ma in realtà subdolo. Le paure da lei espresse all’inizio del rapporto e cioè la non intenzione di stabilire una relazione con qualcuno con problemi di dipendenza o ex-dipendenza, inducono Mark a mentire e quindi ingannare la sua partner. Questa, a sua volta, pur confessando all’inizio a Mark la sua esperienza con il cancro, denota una certa incapacità di accettare l’altro per come è veramente e non per come vorrebbe che fosse. Confessare l’esperienza del tumore è meno coinvolgente (visto che è un problema superato) che confessare le proprie fobie(per il cibo, per la gente in generale) e manie (l’ossessivo bisogno di “stare in forma”). Ne esce quindi un tipo di relazione che rappresenta un poco il modello delle relazioni nella nostra società. Si tacciono i problemi veri, quelli più difficili da accettare e fare accettare e ci si auto-convince che confessarne altri, più accettabili e gestibili dalla società, renda il rapporto onesto e corretto.

Mark Ruffalo

Tentazioni (ir)resistibili (2012): Mark Ruffalo

La paura della solitudine inquina dunque le relazioni affettive, rendendole fragili. La consapevolezza poi di non aver detto tutto al proprio partner induce un rapporto ansiogeno che prima o poi finirà per mettere in crisi il rapporto.

Ne esce quindi una società con tante maschere, dove la paura della solitudine cela un vuoto spirituale che spesso si cerca di colmare con comportamenti falsamente auto-assolutori e compulsivi come appunto le dipendenze.

Un film quindi che va visto, come si suol dire, “fra le righe”, punto di partenza per una riflessione seria sulla nostra società.

 

 

Mark Ruffalo

Tentazioni (ir)resistibili (2012): Mark Ruffalo

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