Regia di Hisayasu Sato vedi scheda film
Mentre la madre sta testando un nuovo tipo di contraccettivo su tre volontarie il figlio Eiji, diciassettenne piccolo genio ne approfitta per provare un farmaco, di sua invenzione, che alza fortemente il livello di endorfine nel sangue in modo fino a sopprimere la sensazione dolorifica.
Il problema sono gli effetti collaterali perchè questo farmaco addirittura fa provare piacere nel dolore.
E se il film di Hisayasu Sato fino a questo momento era rimasto nell'alveo di un horror piuttosto classico,poi comincia la mattanza vera e propria.
In realtà le endorfine alterano gli equilibri psicofisici delle tre ragazze che accentuano in modo pazzesco le proprie piccole manie.
Da qui al masochismo il passo è brevissimo tranne che per una che soffre di insonnia e cerca il silenzio assoluto per dormire.
Le altre due invece sono vittime della loro percezione alterata del dolore.
Lo splatter di Naked Blood è esplicito e senza compromessi: dal piercing estremo all'automutilazione, dalla nouvelle cousine a base di parti anatomiche ( fritte come tempura oppure trattate come crudità da antipasto) all'omicidio senza apparente motivo.
Il ragazzo che seguiva filmandole con una telecamera le tre cavie da esperimento della madre si trova invischiato in qualcosa più grande di lui, suo malgrado incarna la figura del mad doctor impegnato in esperimenti oltre ogni barriera etica.
Il messaggio è quindi ben intellegibile:mai cercare di modificare a forza quello che la Natura disegna.
Naked Blood ha andamento piuttosto ondivago: ritmo lento nella prima parte in cui vengono introdotti i vari personaggi e poi una corsa sempre più frenetica verso l'ultima frontiera dello spragimento di sangue e di frattaglie varie.
Prefinale dal vago sapore metafisico/surrealista degno di un quadro di Magritte prima di una postilla finale che chiude il cerchio.
Alternativo al classico J-horror.
(bradipofilms.blogspot.com)
Non la cosa migliore.
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