Regia di Rob Zombie vedi scheda film
Lento, insinuante e pervaso da immagini subliminali. Un film horror alternativo, talvolta sconfinante nella coraggiosa messa in dubbio di realtà (religiose) costituite...
La Dj Heidi (Sheri Moon Zombie) lavora nella locale stazione radio di Salem. Un giorno riceve uno strano vinile -con preghiera di diffusione "on air"- confezionato in maniera insolita e contenente uno straniante brano musicale a firma dei non meglio definiti "Signori di Salem". Francis Matthias (Bruce Davison), uno scrittore ospite alla radio, risale ad un testo antico nel quale viene narrata la vicenda di sei streghe capeggiate da Margaret Morgan (Meg Foster) condannate al rogo, nel quale è trascritto lo spartito musicale ricevuto da Heidi.
"Nel giorno del signore 27 settembre 1696, Margaret Morgan, sei giudicata colpevole del crimine di stregoneria e di avere accettato il diavolo." (Dallo pseudobiblia La fine delle streghe di Salem)
Zombie realizza un'opera inusuale per lo standard. Non sono infatti presenti gli elementi tipici del suo stile: mostruosi freaks, killers mascherati, ambientazioni circensi e violenza esasperata. Al contrario, qui il clima è di rassegnata, calma (ma pregnante) aura maledetta, sulla falsa riga di The fog (dal quale preleva la Dj, la stazione radio e il clima di retriva ambientazione popolata da poche anime destinate a pagare nemesiaco pegno per gli errori/orrori commessi dai padri).
Dopo un affascinante incipit con ricostruzione della condanna al gruppo di streghe (capeggiate dalla indimenticabile Meg Foster, ovvero miss occhi di ghiaccio) Zombie si assesta su un clima di sottesa minaccia, sorretta dall'immersione della protagonista verso l'inevitabile destinazione di madre putativa, destinata a "dare un Re alle streghe", non prima però di essere stata causa di vendetta per aver diffuso l'infernale brano musicale via etere (e qui, fatte le debite distinzioni -ovvero là la televisione, qui la radio- Zombie sembra subire invece l'influsso di Halloween 3). Nonostante il regista propenda per un film narrativamente lento e parco in fatto di splatter, il risultato finale è certamente significativo. A causa degli impercettibili intermezzi (visioni e comparse di nude e decadenti anziane megere in casa di Heidi) lo spettatore è costantemente sotto pressione e preparato all'esaltazione delle sequenze subliminali, destinata alla deflagrazione finale, quando Zombie si accanisce verso la religione costituita e sferra schiaffi a destra e sinistra, offrendo immagini che, più spesso, rasentano la blasfemia.
Come un Goya impazzito mette in campo quadri spettrali, ritraenti cariche religiose che "lavorano di mano membri rossi dallo sfregamento", neonati martoriati, disgustosi nudi di vecchie maliarde, volti anonimi ma dai tratti infernali. Le streghe di Salem non è quindi un film per tutti, perché potrebbe turbare animi sensibili o, più in generale, cattolici praticanti. Ma di certo, ponendosi al di sopra del piano di lettura più elementare e ingannevole, il film di Zombie testimonia una crescita esponenziale delle capacità autoriali di un regista in grado di sorprendere ad ogni nuovo lavoro.
Curiosità
La sponda del letto di Heidi (Sheri Moon Zombie) è corredata da una immagine tratta dal film muto Viaggio nella Luna (1902) di Georges Méliès.
"Sorella senti la terra, assapora l'aria, ascolta il suono delle nuvole e il profumo del vento diventa una cosa sola. Le puttane degli imbroglioni si raccolgono attorno a noi, tu sei la lama con la quale insanguiniamo le meretrici di Salem..."
"Pare che al momento dell'esecuzione durante la quale la congrega e Margaret Morgan furono date alle fiamme ancora vive, Margaret Morgan abbia lanciato una maledizione sulle donne di Salem (...) ha anche chiamato la stirpe di Hawthorne la vena attraverso la quale il figlio del diavolo avrebbe ereditato la terra." Francis Matthias/Bruce Davison.
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