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Le Streghe di Salem

Regia di Rob Zombie vedi scheda film

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GIMON 82

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La recensione su Le Streghe di Salem

di GIMON 82
10 stelle

Il flusso dell'immagine,ecco com'è da considerarsi quest'ultima opera del provocatore e sempre piu' bravo Rob Zombie.
Stiamo pur certi che molti non aprezzeranno,sopratutto un pubblico di media portata,dal palato "esigente",abituato agli horror di stampo commerciale."Le streghe di Salem" è invece un qualcosa di piu',non uno sterile esercizio commerciale,ma un vero film d'autore.E' un horror "lombrosiano",dotato d'un innocenza blasfema e paradossale.Riemergono i virgulti dell'horror d'una volta,arredi di case che citano Georges Melies.Rob Zombie regala al pubblico gia' dalla prima inquadratura un incipit ad effetto.Ci riporta indietro al 1600,a un reverendo inquisitore che firma le condanne a morte contro un nugolo di streghe.Salem ha gia' in se un nome evocativo,dal tono sinistro,il primo passaggio è potentissimo in tal senso.Danza di streghe,assetate di sangue,pronte a sacrificare la loro carne al demonio.E dopo, un salto di qualche secolo,presentandoci la dejaay Heidi,donna alternativa,con un passato di deriva.La vita della donna sara' sconvolta dall'arrivo d'un vinile,firmato "I signori di Salem".Sul disco è stampata una strana litania tribale,che all'ascolto sconvolge Heidi. Da questo momento nulla sara' piu' come prima.Iniziera' un viaggio mentale tra ossessioni,allucinazioni e paranoie.Un confine tra onirico,subconscio e realta' in cui non vi è limite,senza nessuna risposta.Ed ecco che in questo enorme "trip mentale" affiorano echi di Ken Russel,di "Shining" e di Rosemary Baby.Zombie lascia fluire tutto,descrivendolo come un affar proprio,riportandoci il fiato aldila' della gola.La storia delle "Streghe di Salem" fa venire in mente gli horror "vecchio stampo" di matrice gotica e grand-guignolesca.Qualche benpensante o il solito bacchettone di turno,trovera' di sicuro da chiosare.Il motivo?una presunta "blasfemia" di quest'opera,la cristianita' con i suoi dogmi è "messa in croce".Ma il punto è questo,che ci piaccia o no,le icone di Zombie sono frutto d' un alta visionarieta' ed estro creativo.Seppur disturbanti e irritanti, appartengono alla fertile immaginazione d'un talentuoso artista.Piu' che criticare il soggetto o le eventuali metafore,la citta' di Salem è qualcosa da guardare,da osservare come si fa ad una mostra di quadri.Io per primo ero un po scettico nella visione del film,un pregiudizio avventato,e smentito all'istante dal famoso "flusso d'immagine".Qualcosa di barocco a tratti,ed esteticamente curato.In tutto cio' vi è la fotografia a fare la differenza,sgranata e nebulosa,che cattura ancora di piu' l'aura lugubre della pellicola.L'ultimo quarto d'ora son sicuro che regalera' qualche perplessita', vi è un crocevia "artistico",immagini sconvolgenti,da dipinti infernali del seicento.Non aspettatevi conclusioni,spiegazioni o nessi logici,in film cosi' non c'è da capire,ma solo da "immergersi".E' come aprire una botola o una vecchia soffitta e trovarvi un inferno dantesco.Rob Zombie è grandioso nello sfruttare la scelta dei colori e sopratutto la composizione dei "corpi".A questo punto non si è piu' di fronte a un semplice film horror,ma a un qualcosa di piu',una discesa negli inferi mentali,dove la telecamera cattura e sputa verso di noi un inferno di seicento anni fa.........

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