Regia di Massimiliano Bruno vedi scheda film
I vari siparietti sulla Costituzione, come peraltro il significativo finale, colpiscono nel segno, ma quasi tutto il resto dà un'imperante sensazione di freddezza.
La nuova commedia di Massimiliano Bruno dopo Nessuno mi può giudicare tenta di guardare ai diversi problemi politico-economici che affliggono l'Italia odierna, sviscerandone uno dei più critici: la raccomandazione. Bruno presenta (con Edoardo Falcone) le vicende di tre fratelli (Alessandro Gassman, Raoul Bova e Ambra Angiolini) che, non potendo più contare sull' "aiutino" del padre (un sempre bravo Michele Placido) devono imparare loro malgrado a tirar fuori le proprie reali capacità professionali, sempre ammesso che ci siano. Già da poche righe di sinossi si capisce come il film, pur essendo cordiale nei toni e talvolta intelligente nelle idee, voglia esternare realtà di degrado talmente irritanti ed ovvie che, se spiattellate nel modo sbagliato, danno solo ulteriore fastidio. I vari siparietti sulla Costituzione, come peraltro il significativo finale, colpiscono nel segno, ma quasi tutto il resto dà un'imperante sensazione di freddezza, che il valente cast (pessimamente utilizzati sia Giuseppe Battiston che Rocco Papaleo; comunque ottimi Edoardo Leo e Maurizio Mattioli) scalda ma parzialmente, non aiutato da battute inopportune.
Le musiche di Giuliano Taviani e Carmelo Travia si tuffano nel rap e nel rock. In una struggente scena trionfano le note di Italia di Mino Reitano.
Film DISCRETO (6) — Bollino GIALLO
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