Regia di Alessandro Genovesi vedi scheda film
Bistrattata da pubblico e critica, Il peggior natale della mia vita è in realtà, per chi si intende di comicità non televisiva, una delle migliori commedie italiane da molti anni a questa parte. La tanto inseguita slapstick comedy qui finalmente è raggiunta. Con intelligenza, con sobrietà, con gusto estetico e con un ottimo utilizzo del parco attori. Commedia sofisticata, ma non nel senso deleterio di “commedia politico-radicalchic-borghesuccia”, ma sofisticata perché non cerca la risata zozzona dell’oggi non-so-perché così applaudita “audace indecenza” della commedia pecoreccia e puerile che ha devastato il panorama culturale nazional-popolare degli ultimi vent’anni, bensì gioca sottilmente e con intelligenza con la struttura narrativa, le gag, i caratteri, i topoi e gli scioglimenti più attesi dallo spettatore, aggirandolo, pretendendo da lui una partecipazione intellettiva.
Alessandro Genovesi mette in scena, con cura estetica e un ottimo linguaggio cinematografico fatto di inquadrature, movimenti e stacchi precisi con cui il film si lascia leggere con piacere, una commedia italiana modellata sul personaggio maldestro di Fabio De Luigi che finalmente trova il suo ruolo più idoneo e il regista capace di esaltarlo in ogni suo singolo aspetto attoriale. Perfettamente in parte anche il resto del cast, in primis Abatantuono che, senza forzare l’acceleratore, è piacevolmente esilarante, come Derby insegna. E poi, la sorpresa di Andrea Mingardi è per palati sopraffini. Chi lo ammira e stima come cantante e persona, sa che è quel valore aggiunto che dà a Il peggior natale della mia vita la status di cult, senza essere necessariamente scult.
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