Regia di Nicolas Winding Refn vedi scheda film
un'arena dove si combatte la boxe thailandese fa da copertura a traffici più redditizzi ma illeciti per i fratelli julian e billy. billy(burke) saluta il fratello minore dicendo che va ad incontrare il diavolo. ma il viaggio di ricerca del demonio è breve perchè il diavolo billy ce l'ha dentro, uno schizoide che così lontano dagli stati uniti crede di ottenere tutto ciò che vuole, anche la figlia sedicenne del proprietario del bordello presso cui si è recato. non riuscendovi vaga e trovata una prostituta la uccide. viene chiamata la polizia e chang(pansringarm), capo della polizia, offre l'omicida al padre della vittima che lo maciulla letteralmente. refn acclamato per qualsiasi cosa, ma assurto a notorietà per il precedente "drive", con "only god forgives" migliora e offre al suo pubblico un ipnotico viaggio allucinato drogato di luci al neon rosse e blu, da una musica(cliff martinez strepitoso!!!) che da accompagnamento si fa protagonista per poi tornare a far da spalla alla scena che stiamo vedendo, e da un ralenti che non è ciffra stilistica, non è abbellimento bensì il sogno malato a cui stiamo assistendo. tra l'altro a differenza del precedente film, qui offre a gosling un ruolo subordinato ad una madre-matrigna, ad una ballerina-spogliarellista(yayaying rhatha phongam) che lo domina coi suoi giochi sessuali impossibilitato a toccarla(numerosi sono i subsogni in cui si fa mozzare le mani)e dal poliziotto chang che alla richiesta "combattiamo", lo maciulla di pugni e calci. lontani da casa non hanno scampo. scampati ad un padre-padrone morto ammazzato, billy cercava in thailandia libertà per i propri lascivi desideri psicopatici, mentre julian cercava scampo da una madre che lo accusa di qualsiasi cosa, salvo poi cercarne la protezione(vana)quando le cose si mettono male. i quadri creatisi nel cervello di refn e poi messi su pellicola in modo sublime, costruiti lentamente con l'occhio-telecamera del regista che inquadra corridoi deserti, e i suoi personaggi-attori immersi nella luce soffocante di un rosso sangue e di un blu raggelante di morte, sono carichi di una tensione quasi insostenibile che non si scaricano con l'arrivo della violenza selvaggia di chang, poliziotto con il vezzo di cantare nei bordelli di un certo livello, dopo aver massacrato un altro subdolo individuo della malavita che affolla quel quartiere di quella città. l'arrivo di crystal(scott-thomas), la madre dei due fratelli non risolve le cose, anzi le complica ancor di più. virago affezionata al primogenito e cattiva col secondo, capace di un affetto che si confonde con l'incesto, non ci sarà scampo nemmeno per lei. il disseminare morte la porterà con un buco nel collo e uno squarcio nell'addome da parte di julian in cerca forse di quel calore materno che julian ha solo intuito da lontano. solo dio perdona, ma se un solo dio fosse impotente di fronte ad una legione di dei pronti alla battaglia? con un monumento vivente all'arte della recitazione come KRISTIN SCOTT-THOMAS il gioco era facile, ma grazie a refn, la splendida 54enne offre una recitazione magistrale. certo però che tra gosling in balia di un passato ingombrante impossibile da cancellare e un vithaya pansringarm impassibile automa distruggitore e vendicatore, refn regala una visione difficile da dimenticare.
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