Regia di Zack Snyder vedi scheda film
Scopriamo anche che Nolan c'ha messo la faccia, in questo progetto, ma fatichiamo a capire dove, oltre alla firma sulle percentuali d'incasso.
L'ennesimo Superman vorrebbe in qualche modo (oscuro) richiamare gli oscuri Batman di, appunto, noliana memoria ma riesce nell'intento giusto in qualche rimando adolescenziale del supereroe fanciullo sprecando ben presto quel gruzzolo a disposizione e scivolando irrimediabilmente in un trasformers dei poveri man mano che la storia prende il piede dell'action più stucchevole.
Tant'è che la scena probabilmente più intrigante e riuscita del film rimane quell'interfono che irrompe sul nome Superman pronunciato per la prima volta dalla slavatina Amy Adams nei panni della Lois Lane di turno.
Fumoso e fumettoso il prologo dai contorni avatariani, noioso e privo di originalità l'estenuante epilogo a base di effetti speciali cosi pessimi che pure Battleship se la ride al confronto.
Gli storici nemici di Superman si rivelano tordi spaziali ed anche il celebrato Michael Shannon esce con ossa e costumi rotti da questa interpretazione di un generale Zod dalla tontezza monocorde.
La traccia sulla tesi dell'inadeguatezza dell'eroe in mezzo all'uomo viene sciupata in un nano secondo rispetto al demenzial-caciar-movie che anima(?!) la maggior parte di questo ennesimo progetto.
E coinvolgere gli incartapecoriti Crowe e Costner rende addirittura più patetico il tentativo di nobilitare la parvenza di messaggio.
Aridatece il Clark Kent che appare nell'ultimo fotogramma, quello con l'occhialetto nerd e col vestito rosso e blu fiammeggiante nascosto in valigetta. Gli effettoni speciali lasciateli agli esperti...
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