Regia di Edward Dmytryk vedi scheda film
Filippine, gennaio 1945: alcuni prigionieri di guerra americani vengono liberati con un raid, e l’episodio fornisce lo spunto per rievocare le attività della guerriglia antigiapponese. Instant movie prodotto a guerra ancora in corso, uscito qualche mese dopo Obiettivo Burma! di Walsh e qualche mese prima de I sacrificati di Ford, ha uno strano andamento narrativo: parte dalla fine, come per infondere speranza, e sembra svolgersi in un tempo sospeso, inghiottendo tre anni in un’ellissi. Mostra qualche evidente imbarazzo ideologico, nel senso che vuol dare un colpo al cerchio e uno alla botte esaltando sia l’orgoglio nazionale filippino sia la fedeltà agli Stati Uniti. Non manca il ragazzino che muore eroicamente fra le braccia di John Wayne, la maestra di scuola Beulah Bondi preoccupata unicamente per i suoi allievi, e una sottotrama sentimentale con la fidanzata di Anthony Quinn che sembra aver tradito ma in realtà fa il doppio gioco. Fin troppo rassicurante nella sua precoce mitizzazione dei nostri eroi.
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