Regia di Billy Wilder vedi scheda film
VOTO 10/10 Una commedia leggendaria, certamente audace e sovversiva per l'epoca in cui fu realizzata, divenuta col passare degli anni un classico del cinema americano. Grazie al tema del travestimento, ricorrente nella sua filmografia, Billy Wilder gioca apertamente con l'ambiguità sessuale e con le allusioni esplicite all'omosessualità (nel 1959 era ancora un argomento tabù al cinema): ma il film è originale anche per il suo ritmo serratissimo e la perfezione del meccanismo comico, con omaggi al cinema gangsteristico degli anni'30 da cui derivano attori come George Raft e Pat O'Brien, utilizzati in funzione parodistica. Marilyn Monroe è un sex-symbol utilizzato al meglio delle sue doti di attrice brillante e perfino di cantante (molto gradevoli le sue interpretazioni di "Running wild", "I wanna be loved by you" e "I'm thru with love"), Jack Lemmon e Tony Curtis "en travesti" stanno al gioco con scatenato istrionismo e rendono credibile la metamorfosi fisica su cui si basano tutti gli equivoci della trama. E' una commedia "pura", la cui ambizione principale è legata all'intrattenimento, senza riferimenti storico-sociali o psicologici come in altre opere di Wilder: ammirevole nella concezione e nell'esecuzione, ancor oggi perfettamente godibile, merita l'appellativo di "capolavoro". Da antologia, fra l'altro, la lunga imitazione vocale di Cary Grant da parte di Curtis che fa il miliardario frigido e la sensualità esplicita di Sugar Kane Kowalczyck che resta la migliore prova della Monroe, ingiustamente dimenticata agli Oscar.
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