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Un giorno devi andare

Regia di Giorgio Diritti vedi scheda film

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La recensione su Un giorno devi andare

di fratellicapone
7 stelle

E’ sicuramente difficile affrontare in un film la ricerca del senso della vita e dare risposte a domande che risposte non hanno. Di conseguenza, secondo me, è un film che va visto senza farsi troppe domande e lasciandosi prendere emozionalmente da Augusta e dalla sua irrefrenabile ricerca di una risposta interrogando una natura così splendida e possente e così indifferente alla sorte degli uomini.

Augusta è una trentenne torinese, borghese e benestante e ha perso il bambino durante la gravidanza e non potrà avere più figli.

Da questo lutto e dramma personale nasce la sua ricerca di un senso e di una risposta che la porterà in Amazzonia, a vivere su una barca sul grande fiume insieme a una suora laica. Ma non è la religione la risposta. La cercherà nelle palafitte di Manaus, tra e persone che ci vivono e che vengono mandate vie dal governo per sfruttare il territorio. La cercherà guardando quei paesaggi meravigliosi e che invece nascondono tante sofferenze. Solo alla fine, su una spiaggia solitaria, mentre sembra quasi uscire di senno in questa ricerca di un senso del tutto, incontra un bambino che si mette a giocare con lei e su queste scene e sulla felicità che ritorna sul viso di Augusta il film finisce.

Mi è sembrato un buon film che ha preso la mia attenzione per tutto il tempo. Molto brava Jasmine Trinca in un ruolo sicuramente non facile. 

E’ sicuramente difficile affrontare in un film la ricerca del senso della vita e dare risposte a domande che risposte non hanno. Di conseguenza, secondo me, è un film che va visto senza farsi troppe domande e lasciandosi prendere emozionalmente da Augusta e dalla sua irrefrenabile ricerca di una risposta interrogando una natura così splendida e possente e così indifferente alla sorte degli uomini.

Augusta è una trentenne torinese, borghese e benestante e ha perso il bambino durante la gravidanza e non potrà avere più figli.

Da questo lutto e dramma personale nasce la sua ricerca di un senso e di una risposta che la porterà in Amazzonia, a vivere su una barca sul grande fiume insieme a una suora laica. Ma non è la religione la risposta. La cercherà nelle palafitte di Manaus, tra e persone che ci vivono e che vengono mandate vie dal governo per sfruttare il territorio. La cercherà guardando quei paesaggi meravigliosi e che invece nascondono tante sofferenze. Solo alla fine, su una spiaggia solitaria, mentre sembra quasi uscire di senno in questa ricerca di un senso del tutto, incontra un bambino che si mette a giocare con lei e su queste scene e sulla felicità che ritorna sul viso di Augusta il film finisce.

Mi è sembrato un buon film che ha preso la mia attenzione per tutto il tempo. Molto brava Jasmine Trinca in un ruolo sicuramente non facile. 

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