Regia di Shion Sono vedi scheda film
Ennesimo capolavoro di Shion Sono. Questa volta non ci troviamo alle prese con le follie tipiche del cinema di Sono, ma cun un dramma reale e sconvolgente. Il Giappone, le radiazioni, il terremoto, la disperazione, la follia e l'amore.
A questo punto credo di essermi convinto, Shion Sono è forse il più grande regista Orientale attualmente in attività.
Regista capace di girare capolavori assoluti andando a toccare qualunque genere lui voglia.
Con quel "Tag" assurdo firmò un capolavoro, con "Cold Fish" altro capolavoro e tanti altri capolavori.
Sono è un regista che tra l'altro è famoso anche per il suo cinema perfetto sempre e comunque ma folle, schizzato e bizzarro spesso e volentieri, basta appunto andare a rivedersi "Tag" per capire quanta "psichedelia cinematografica" è presente nel suo cinema.
Ma questa volta si cambia aria, questa volto Shion Sono è realista, troppo realista, guarda in faccia la realtà le sue fobie e il "suo" GIappone.
Premetto che questo film a me personalmente mi ha particolarmente colpito e commosso perchè io da Abruzzese di terremoti ne so qualcosa e so che tipo di esperienza si fa quando se ne avverte uno forte, e anche ciò che si prova dopo averlo avvertito.
In questo "The Land Of Hope" si parla proprio di questo, di un cataclisma fortissimo, un terremoto che insieme ad un conseguente tsunami devasta ogni cosa.
Trovandoci in Giappone i danni sono innumerevoli e la cosa più drammatica tragica e sconvolgente è naturalmente il nucleare e le sue radiazioni sparse per una Nazione intera.
Sono indaga non tanto sui danni che porta il terremoto in sè o le radiazioni, ma sembra che voglia indagare più su come ogni singolo individuo sopravvissuto alla catastrofe va a comportarsi di conseguenza.
E nel film troveremo diverse risposte, dico diverse perchè ogni persona affronta psicologicamente parlando il problema in modo diverso.
C'è che sviluppa una vera e propria "Radiofobia", cioè la paura incontrollata di avere un alto tasso radioattivo in corpo che la porta all'isolamento più totale, ad andare in giro come fosse un'astronauta.
Chi invece sembra non preoccuèarsi troppo delle radiazioni e andare in giro tranquillamente come niente fosse.
Chi invece sa che si trova in un punto molto pericoloso per le radizioni ma talmente attaccato a quel posto che devide di non andarsene, addirittura morire insieme a quel posto.
Quindi Sono mette in scena in maniera straordinaria diverse realtà accomunate fondamentalmente da due fattori, il dolore e l'amore.
E' l'uomo orientale che si ritrova a combattere contro un vero e proprio fantasma che vola o vibra nell'aria, che può uccidere o che può provocare danni...nessuno sembra conoscere i veri danni che queste radiazioni possono portare, danni ne portano di sicuro...ma quanti e quali sembra essere una cosa inspiegabile perfino dal governo che pensa ad ammassare la gente in qualche stanza nella speranza di tenerli a bada.
Shion Sono ci dipinge quindi un GIappone allo sfascio, Giappone tra l'altro che sappiamo tutti che è una delle Nazioni più sismiche che ci siano quindi li i terremoti devastanti ci sono, ci sono stati e ci saranno.
Quindi "The Land Of Hope" è la perfetta fotografia della paura o meglio degli incubi del Giapponese che potrebbe trovarsi a combattere una condizione del genere in qualsiasi momento.
Sono come ho detto questa volta è realista al massimo e gira il suo film con una maestria una eleganza e na perfezione assoluta.
Sembra veramente che ci troviamo di fronte ad una città distrutta, semi-deserta...riempita di desolazione, paura, incertezze, nostaligia e follia.
Una regia perfetta, attori assolutamente straordinari, una messa in scena da brividi rendono questo "The Land Of Hope" un capolavoro, l'ennesimo capolavoro di Shion Sono che ormai ci conferma che bisogna assolutamente vedere tutti i suoi film perchè con Sono non parlare di capolavoro è veramente difficile se non quasi impossibile.
Un film da vedere ad ogni costo, un capolavoro duro da non perdere.
ClintZone
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta