Trama
Dopo esser tornata dalla Germania, in un isolato convento in Romania Alina ritrova l'amica Voichita, che ama dai tempi in cui si erano incontrate da bambine in orfanotrofio. Alina vorrebbe convincerla a seguirla in Germania ma Voichita ha ormai trovato conforto nella fede e considera le suore e il sacerdote come una famiglia. Nel tentativo di riconquistare Voichita, Alina entra in competizione con il sacerdote ma, dopo essere finita in ospedale, viene ritenuta da tutti posseduta dal demonio e, in seguito ad alcuni comportamenti inspiegabili, in convento si vedono costretti a legarla ad un tavolo di legno per evitare che possa fare o farsi male. Con l'aggravarsi delle circostanze, il prete e le suore decidono di mettere in atto un esorcismo il cui risultato sconvolge Voichita per sempre.
Approfondimento
L'ARBITRARIA INTERPRETAZIONE DELLA RELIGIONE
Oltre le colline è prima di ogni cosa un film sull'amore e sul libero arbitrio. Rimettendo in discussione i concetti di bene e male, la forza dell'amore si oppone agli errori commessi in nome della fede e alla convinzione assoluta che questi siano necessari per una buona causa. La religione e un certo modo di viverla sono parte integrante della storia e lo sguardo del regista Cristian Mungiu si posa sulle abitudini e sulle regole applicate nella quotidianità, distanti dall'essenza e dalla saggezza dei principi del cristianesimo. Pur non essendo tra i 464 peccati elencati dalla Chiesa ortodossa, l'indifferenza che permea gli abitanti del convento è il maggiore dei peccati di cui si possa macchiare. L'indifferenza ha un ruolo chiave nello svolgersi della vicenda, pari al ruolo riservato alle varie forme di manifestazione delle forze del male, capaci di manipolare la volontà di persone cresciute in un ambiente dove l'istruzione dovrebbe far la differenza. Il tutto si svolge in una regione del mondo in cui l'esposizione a una serie infinita di disgrazie e atrocità ha portato gli individui a reagire spropositamente di fronte a una normalità che non sanno spiegarsi per un meccanismo naturale di sopravvivenza.
UNA STORIA VERA
Nel 2005 i giornali rumeni pubblicano la notizia di una ragazza che, in visita ad un'amica nel piccolo convento rumeno di Tanacu, muore qualche settimana dopo a causa di un esorcismo. Il caso oltrepassa i confini del Paese e in pochi giorni balza agli onori della cronaca internazionale. Dopo aver scomunicato il sacerdote colpevole del rito, la Chiesa ortodossa prende le distanze da quanto accaduto e parla di "circostanze che non avrebbero mai dovuto aver luogo". Nonostante nel 2012 si decida di vietare la pratica dell'esorcismo, molti filmati reperibili su internet mostrano come in realtà i sacerdoti ortodossi continuino a metterla in atto. Oltre le colline racconta in maniera fittizia l'episodio del 2005 e per farlo si ispira ai due libri di inchiesta scritti dalla giornalista BBC Tatiana Niculescu Bran (Deadly Confession e The Book of the Judges), in cui si analizzano i fatti e il conseguente processo contro il sacerdote reo dell'esorcismo. Conservando lo spirito dei due libri, il regista Cristian Mungiu scrive una storia immaginaria che, lontana dal dare un giudizio o ricercare colpevoli, si concentra sull'amore e sulle scelte che comporta, oltre che sulla difficoltà di saper distinguere il bene dal male e sull'applicazione arbitraria delle regole religiose.
UN GELIDO INVERNO DI RIPRESE
Mettere in scena le 245 pagine di complessa sceneggiatura in pochissimi mesi non è stato facile per il regista. Tante le difficoltà incontrate, prima tra tutte la possibilità che la storia deragliasse senza la giusta connotazione degli eventi, sia a livello geografico sia a livello sociale. Ricostruiti il monastero e le case che lo circondano, Oltre le colline è stato girato durante l'inverno in condizioni climatiche estreme: cast artistico e cast tecnico si sono ritrovati a lavorare a meno 15 gradi sotto lo zero, stremati sia psicologicamente sia fisicamente. Ciò ha reso difficile anche le scene che prevedevano campi lunghi in cui gli attori dovevano correre, scontrarsi e contemporaneamente recitare le battute previste.
Il set, creato su una collina intorno a una tranquilla cittadina a circa 100 km da Bucarest, ha riunito poi attori con orientamenti religiosi differenti e non sono state poche le occasioni in cui qualcuno si è ritrovato a recitare qualcosa che non condivideva, molto distante dalle proprie convinzioni personali.
Iniziando a girare nel mese di ottobre 2011 e con l'intenzione di avere l'opera pronta per il Festival di Cannes del 2012, Mungiu ha lavorato contemporaneamente alle riprese e al montaggio finale. Dopo aver trasformato una camera d'albergo in una sala di montaggio, il regista la sera si dedicava all'editing tanto che la fine delle riprese ha coinciso con l'ultimazione della versione definitiva del film.
Note
Due donne, di nuovo, sono al centro della narrazione di Mungiu dopo 4 mesi 3 settimane 2 giorni e, di nuovo, sarà la più forte a farsi carico dell’ingenuità dell’altra. Alina, nel disperato tentativo di recuperare l’intimità con l’amica (compagna, amata, sorella, unico essere umano di cui si fida), si scontra violentemente con la volontà di Voichita di adeguarsi al mondo asettico del monastero, che non ha intenzione di abbandonare. L’insofferenza monta come una fiamma fatale nel gelo oltre le colline: quella delle suore nei confronti dell’intrusa, quella di Alina nei confronti della cieca obbedienza delle monache, e soprattutto del rifiuto di Voichita a tornare fuori, nel mondo, con lei.
Trailer
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- Prix d'interprétation féminine (ex-aequo) a Cosmina Stratan al Festival di Cannes 2012
- Prix d'interprétation féminine (ex-aequo) a Cristina Flutur al Festival di Cannes 2012
- Prix du scénario a Cristian Mungiu al Festival di Cannes 2012
Commenti (9) vedi tutti
Molto lungo,qualche scena si poteva togliete o accorciare ma l'ho trovato comunque avvincente.
commento di faumesUna ragazza rumena emigrata in Germania torna nel paese natio per riprendere la relazione omosessuale con l'amica d'infanzia, di cui non sopporta la lontananza. La ragazza però ora è in convento, e non è affatto intenzionata a tornare sui suoi passi.
leggi la recensione completa di BalivernaUna dura, violenta, simbolica antitesi fra i tabù della società e la bigotta vita religiosa. Il clima di tensione è piuttosto serrato, ma non c'è il ritmo angoscioso di "4 mesi 3 settimane 2 giorni".
commento di Stefano LMungiu coglie una realtà sociale difficile e marginale attraverso l'alternanza di piani fissi ed una camera mobilissima; una sequenza di eventi drammatici quale risultante naturale delle contraddizioni culturali in cui sembrano convivere il razionalismo di una modernità fatta di cellulari e ospedali con la miseria di un eremo monastico neomedievale
leggi la recensione completa di maurizio73Bel film che tratta il tema dell'esorcismo. Interessante ma un po' troppo lungo.
commento di rash91Bel film che tratta il tema dell'esorcismo. Interessante ma un po' troppo lungo.
commento di rash91Film Rumeno alquanto interessante e strano come Storia,girato anche bene ed Interpretato onestamente ma il difetto e' che non prende nella visione,manca l'interesse.voto.2.
commento di chribio1filmicamente povero, fallimentare nell'intento dichiarato dal regista, falsamente semplificatorio, recitazione assente, inutilmente lungo, assolutamente palloso.
commento di sfrisoloVoto al Film : 6
commento di ripley77