Regia di Michel Gondry vedi scheda film
Tre parti (Bulli, Chaos e della terza mi son perso il titolo), tante storie e un solo non luogo: l’autobus. Le vicende ironiche, spregevoli, leggere e drammatiche di una classe al termine dell’anno scolastico vengono fuori mano a mano che l’autobus li riporta a casa uno alla volta. Con una calligrafia (e fotografia) simile a La class entres le murs, Gondry realizza il suo film più atipico (The Green Hornet escluso da qualsiasi considerazione) conservando il suo caratteristico stile “ready-made/stop-motion/cartapesta” solo per gli sporadici flashback. I personaggi raggiungono la propria fermata ed escono di scena mano a mano che diventano fastidiosi e inibitori all’approfondimento del carattere e dei trascorsi dei loro compagni, così che gli ultimi risultino essere la coppietta mai accoppiatasi e scoprino insieme perché i penultimi siano scesi piangendo. Un film tutto sommato toccante e interessante nella sua interezza, che impiega tutta la prima parte a prendere il via e ad attrarre lo spettatore, difficilmente vicino a quest’ambiente.
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