Regia di Franklin J. Schaffner vedi scheda film
E' un kolossal di dimensioni imponenti (sotto ogni aspetto) ma, a differenza di molti altri kolossal statunitensi, questo ha un'anima; un'anima profonda che fa sì che lo spettacolo ed i mezzi non prevalgano mai sulla psicologia del personaggio. Altra differenza rispetto ad altri film simili è la mancanza di ogni retorica patriottica (e dire che non sarebbe stato difficile inserirne). Il generale Patton ci viene mostrato in tutto il suo fascino, in tutta la sua ambiguità, in tutta la sua psicologia controversa e, per certi versi, 'malata'. La prima parte (la più interessante) si dedica interamente al generale e ce lo mostra come un uomo dalle mille sfaccettature: romantico e violento, poetico e volgare, egocentrico e gentile; il film non si schiera ma il magnetismo di Patton, anche quando commette le azioni più riprorevoli, colpisce lo spettatore e fa sì che egli non appaia mai né un mostro né un eroe, né un santo, né un diavolo (anche se sembra trasparire una certa compassione o ammirazione da parte degli autori). Tutto questo, inutile dirlo, è dovuto alla straordinaria bravura di Scott, che dà vita ad un personaggio indimenticabile e di enorme complessità. Oltre a questo, s'aggiungono scene di guerra mozzafiato ed emozionanti e sequenze spettacolari che non appaiono mai fini a loro stessi e né prevalgono sull'intreccio o sui personaggi. La morte del generale non ci viene mostrata, ma il finale, con Patton che se ne va da solo per la campagna a guerra finita, rappresenta esattamente la sua fine, la sua estinzione con quella della guerra. Tabellino dei punteggi di Film Tv humor:1 ritmo:3 impegno:3 tensione:3
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