Regia di Franklin J. Schaffner vedi scheda film
Pellicola diventata a suo modo un cult e dedicata ad una figura diventata ormai leggendaria nel campo militare, quella del generale Patton, che Schaffner rende bene anche se forse calca fin troppo la mano sugli aspetti più rudi del suo carattere più che sulle indubbie capacità militari
Non era certo tipo da tanti convenevoli il generale Patton, impegnato durante la Seconda Guerra Mondiale prima sul fronte nordafricano per poi essere spostato in Sicilia ed infine in Francia con alterne fortune, ma soprattutto accostava all'indubbia capacità militare una certa durezza verso le truppe (soprattutto nei confronti di chi non mostrava cura per la divisa ma anche verso gli imboscati restii alle operazioni sul fronte). Il film di Schaffner non potè avvalersi dell'appoggio della famiglia del generale, finendo per seguire una versione un pò dissacrante del suo secondo Bradley, ma ciò non toglie che la pellicola mostri bene carattere (e caratterizzazione) di un personaggio controverso ma sincero, ottimamente interpretato da George C.Scott (che rifiutò di ritirare l'Oscar con cui fu premiato). Alla sceneggiatura lavorò anche un giovane Francis Ford Coppola, altra statuetta delle sette complessive che il film fu in grado (forse un pò troppo generosamente..) di aggiudicarsi.
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