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Unit 7

Regia di Alberto Rodriguez vedi scheda film

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La recensione su Unit 7

di genoano
7 stelle

"Il braccio violento della legge" all'andalusa. Molto crudo, molto amaro, molto interessante, "muy fuerte". Voto 7, come il gruppo.

Siamo negli anni in cui la Spagna, da poco uscita dal franchismo e da poco entrata nella Comunità Europea, cerca di recuperare il tempo perduto e di inserirsi a pieno titolo nell'elite internazionale, accreditandosi come una nazione moderna e capace di raggiungere grandi traguardi; per ottenere tale obiettivo d'immagine punta sui grandi eventi: le Olimpiadi di Barcellona e l'Expo di Siviglia, entrambi nel 1992.  A Siviglia, a fronte degli ingenti investimenti in opere pubbliche destinate a far rinascere la città, la politica trasmette  alle forze dell'ordine un semplice comando: ripulire il centro cittadino allontanando dalle sue strade lo spaccio di droga; il fine giustificherà i mezzi utilizzati. La premessa ricorda quindi quella del famoso "Tropa de elite", in cui la imminente visita del Papa scatena una guerriglia urbana tra polizia paramilitare e bande criminali per "bonificare" il centro di Rio. E' la buona resa del contesto storico, politico  e sociale in cui la vicenda si svolge l'aspetto più riuscito di "Unit 7", che mostra le non proprio nobili gesta, a partire dal 1987 sino al 1992, secondo una specie di conto alla rovescia segnato dai filmati di repertorio che mostrano l'avanzamento delle opere architettoniche erette per l'Expo, di un immaginario gruppo di poliziotti impegnati in questa impresa. Si tratta di 4 moschettieri, o meglio, di 4 "bravi" ferocemente intenzionati a raggiungere l'obiettivo, utilizzando un tipo di determinazione e di violenza non dissimili da quelle dei criminali che contrastano; infrangeranno regole, passeranno sotto a vere forche caudine, inganneranno i loro cari, si sporcheranno le mani e le coscienze, e alla fine ciascuno di loro perderà qualcosa; in fondo il conto alla rovescia per l'Expo lo è anche per loro: simili metodi potevano essere tollerati nella Spagna della dittatura, e le autorità potevano ancora chiudere un occhio sinchè una simile brutalità poteva servire ad ottenere con le cattive il risultato desiderato; ma nella nuova Spagna, moderna e democratica, che stava nascendo, soggetti simili non avrebbero più avuto il sostegno di nessuno, risultando più imbarazzanti che utili. Nella sequenza d'azione finale si ha più l'impressione di essere dalle parti del western, di un duro western crepuscolare come "Il mucchio selvaggio", che del poliziesco. Interessanti le dinamiche all'interno del gruppo di "guerrieri", che si compone di due leaders, in competizione tra loro (il giovane impetuoso frustrato da problemi di salute e il barbuto veterano segnato da drammi familiari) e di due gregari ( il grasso sempre pronto a scherzare, seppure in modo greve, e lo smilzo truce e sprezzante). Buone le scene d'azione, con inseguimenti, colluttazioni e sparatorie tra vicoli, tetti e vecchie case decorate da maioliche. Tutti in parte e bravi gli attori, al servizio della storia, ma nessuno di grande richiamo e notorietà. Un film dal basso budget ma realizzato con abilità. Voto 7.

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